Dimensionamento delle scuole: Tremonti procede al commissariamento delle Regioni
Il Governo prevede il commissariamento di quelle Regioni che non daranno attuazione al piano di dimensionamento della rete scolastica.
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Con l’ennesimo colpo di mano il Governo approfitta di un decreto legge, in questo caso quello n. 154 del 7 ottobre 2008 riguardante "disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria" per inserire un articolo sulla scuola, ovviamente in chiave ulteriormente punitiva.
Infatti, nell’art. 3 del suddetto decreto è stato inserito il nuovo comma 6-bis, che modifica l'art. 64 della legge n. 133 del 6 agosto, nel quale si impone di procedere al dimensionamento delle istituzioni scolastiche, materia di competenza delle regioni, entro il 30 novembre di ogni anno.
Per poter realizzare il percorso di razionalizzazione della rete scolastica, prevista dalla stessa legge 133/08, già dall'anno scolastico 2009-2010, le Regioni sarebbero tenute a definire la nuova rete scolastica entro il 30 novembre di questo anno, pena la nomina di un commissario ad acta.
Si tratta di un atto alquanto discutibile sotto il profilo della legittimità, dato che il dimensionamento è materia di competenza esclusiva delle regioni, che contraddice palesemente la scelta tanto cara a questo Governo sul federalismo, riportando al centro materie che sono da sempre di competenza regionale.
Non solo. Esso conferma anche la disinvoltura e la superficialità con la quale questa maggioranza mira a colpire la scuola pubblica, disinteressandosi del tutto della sua qualità e dei diritti degli studenti e delle loro famiglie.
Per quella data, infatti, non sarà ancora definita la tipologia di offerta scolastica conseguente alle profonde modifiche previste dal piano elaborato dal Ministro Gelmini, che deve ancora completare il suo iter di approvazione, dal riassetto della scuola dell’infanzia, della scuola elementare e della scuola media, ai nuovi istituti tecnici e professionali ed al nuovo sistema di istruzione per gli adulti, di cui al momento è noto solo che sarà riorganizzato e ridotto.
Da ultimo, si conferma il metodo propagandistico di questo Ministro che solo pochi giorni fa aveva assicurato di salvaguardare le scuole di montagna e dei piccoli comuni.
Insomma aumentano di ora in ora le ragioni a sostegno dello sciopero della scuola, proclamato per il 30 ottobre.
A noi stanno a cuore il buon funzionamento della scuola pubblica, la serenità di cui ha necessità il rapporto insegnamento/apprendimento e la reale esigibilità del diritto all’istruzione che per essere esercitato ha bisogno di certezza e non di improvvisi e continui colpi di scena.
Crediamo che le Regioni faranno sentire la loro voce.
La FLC lo farà con tutti i mezzi e in tutte le sedi.
Roma, 13 ottobre 2008
___________________
Decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154
"Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali"
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 235 del 7 ottobre 2008
(OMISSIS)
Art. 3.
Definizione dei piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche rientranti nelle competenze delle regioni e degli enti locali
1. All'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, dopo il comma 6 e' inserito il seguente:
«6-bis. I piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche, rientranti nelle competenze delle regioni e degli enti locali, devono essere in ogni caso ultimati in tempo utile per assicurare il conseguimento degli obiettivi di razionalizzazione della rete scolastica previsti dal presente comma, già a decorrere dall'anno scolastico 2009/2010 e comunque non oltre il 30 novembre di ogni anno. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, con la procedura di cui all'articolo 8, comma 1, della legge 5 giugno 2003, n. 131, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentito il Ministro per i rapporti con le regioni, diffida le regioni e gli enti locali inadempienti ad adottare, entro quindici giorni, tutti gli atti amministrativi, organizzativi e gestionali idonei a garantire il conseguimento degli obiettivi di ridimensionamento della rete scolastica. Ove le regioni e gli enti locali competenti non adempiano alla predetta diffida, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentito il Ministro per i rapporti con le regioni, nomina un commissario ad acta. Gli eventuali oneri derivanti da tale nomina sono a carico delle regioni e degli enti locali.».
(OMISSIS)
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