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Docenti precari specializzati sul sostegno: 3 gennaio, la FLC CGIL al presidio di Palermo

FLC CGIL Palermo: “Al loro fianco per il diritto allo studio degli alunni con disabilità”.

02/01/2025
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A cura della FLC CGIL Palermo

La FLC CGIL Palermo aderisce al sit-in che si terrà il 3 gennaio, alle ore 11.30, davanti alla sede dell’Usr Sicilia di via Fattori, 60 promossa dai docenti di sostegno precari. 

“Il 3 gennaio a Palermo saremo al fianco dei docenti precari specializzati sul sostegno per difendere la qualità dell’inclusione il diritto allo studio degli alunni disabili e il lavoro svolto dagli insegnanti - afferma il segretario generale FLC CGIL Palermo Fabio Cirino. Daremo pieno supporto alla loro protesta, che si svolge in contemporanea con l’iniziativa analoga del 3 gennaio a Roma, davanti al ministero dell'Istruzione, in cui la FLC CGIL ribadirà le richieste che da tempo pone ai tavoli e nelle piazze in difesa della qualità del modello di inclusione della scuola italiana e del diritto allo studio degli alunni con disabilità”.

Per la FLC CGIL la giornata di mobilitazione sarà l’occasione per ribadire la contrarietà rispetto all’avvio di percorsi di formazione abbreviati e semplificati per acquisire la specializzazione sul sostegno, “che rischiano di dequalificare tale formazione”. Secondo il sindacato occorre, al contrario, implementare l’offerta formativa delle università relativamente ai Tfa sostegno e legarla all’effettivo fabbisogno del sistema scolastico, abbassando i costi a carico dei docenti.

“La continuità didattica - aggiunge la FLC - va garantita con un piano di stabilizzazione dell’organico in deroga e con le assunzioni a tempo indeterminato di docenti specializzati: misure come la conferma del supplente, a discrezione delle famiglie e del dirigente scolastico, o la stabilizzazione di soli 5.000 posti aggiuntivi sbandierati dal ministro, rappresentano l’ennesimo slogan che non intaccherà la precarizzazione in questo settore divenuta insostenibile”.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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