“Bene i risultati dell’Ateneo in crescita. Ma adesso ferma opposizione ai tagli ministeriali da 12 milioni su Palermo e un maggiore investimento pubblico”
Comunicato stampa di FLC CGIL Palermo e CGIL Palermo
A cura della FLC CGIL Palermo
“Giudichiamo ovviamente positivamente i risultati presentati dal rettore Massimo Midiri e la volontà dichiarata di voler aumentare la capacità delle aule e di non voler aumentare le tasse universitarie, per far fronte al taglio dei 12 milioni di euro del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo). Ma siamo convinti che per migliorare il trend più che investimenti privati occorrano quelli pubblici. Per questo auspichiamo la convergenza di tutti sulla netta opposizione ai tagli ministeriali ai danni del Ffo, alle politiche di disinvestimento verso il settore sempre più caratterizzato da logiche di competizione aziendale”.
Lo chiedono il segretario generale FLC CGIL Palermo Fabio Cirino e il segretario generale CGIL Palermo Mario Ridulfo, commentando i dati della relazione del rettore che parlano di un miglioramento di alcuni parametri dell’Ateneo di Palermo, tra i quali il passaggio dal settimo al quarto posto in tre anni, nella classifica dei migliori mega atenei di Italia, con quasi il + 6 per cento di nuove matricole, la presenza di più del 27 per cento di studenti stranieri in tre anni, il + 9,4 per cento di aumento di personale docente. E ancora, l’aumento delle progressioni di carriera del personale e dei fondi per l’edilizia e per la ricerca.
“Auspicabili gli obiettivi tracciati dal rettore, quali l’internazionalizzazione, diritti e servizi, per invertire il trend dell’emigrazione giovanile – aggiungono Cirino e Ridulfo – Adesso però occorre fare di tutto per bloccare i tagli e invertire la tendenza, valorizzando sempre di più il personale, i docenti e gli studenti e puntando a innalzare la qualità e l’offerta della didattica e di tutti i servizi collegati. Per questo, riteniamo irricevibile il ddl Bernini 1240 sulla riforma del pre-ruolo, che invece di combattere il precariato lo moltiplica mortificando tantissimi lavoratori che da anni svolgono il loro compito con professionalità e abnegazione, non ripagate da condizioni di lavoro precarie, mal tutelate e da forme contrattuali non idonee alla programmazione di una vita stabile e dignitosa”.
Proprio domani a Roma, in linea con le richieste da Palermo di FLC e CGIL, all’Università di Roma Tre, dipartimento di Architettura, si terrà l’iniziativa “Stati di agitazione dell’Università”, un momento di confronto delle comunità universitarie, per proseguire nel contrasto ai tagli e alla precarizzazione dei ricercatori e delle ricercatrici con la presenza della FLC CGIL.
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