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I numeri parlano chiaro: in Lombardia le sperimentazioni sono un fallimento

Meno di 1 studente su 100 sceglie di rinunciare ad un anno di scuola in sperimentazioni vaghe che sottraggono risorse, ma non sono state richieste da nessuno. La FLC CGIL Lombardia chiede che le risorse siano convogliate per combattere la dispersione scolastica e la povertà educativa rafforzando gli organici della scuola statale e la presenza della Scuola sul territorio.

17/02/2025
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A cura della FLC CGIL Lombardia

Nonostante le fanfare della propaganda, il primo dato sulle iscrizioni all’a.s. 2025/26 decreta senza appello il fallimento dell’operazione di taglio di un anno di scuola attraverso le sperimentazioni del Liceo Made in Italy e della Filiera Tecnico-Professionale: è sotto gli occhi di tutti che in Lombardia non hanno raggiunto gli obiettivi desiderati.

Anche quest’anno solo lo 0,05% degli alunni sceglie il Liceo Made in Italy e soltanto 841 studenti (di cui il 12%, quindi 105, nel percorso delle scuole paritarie), meno dell’1% dei potenziali iscritti, hanno scelto la filiera tecnico-professionale.

Sono dati chiari ed evidenti di un ennesimo flop, perché meno dell’1% degli studenti è affascinato dalla proposta ministeriale di ridurre di un anno il diritto allo studio, per affrontare un percorso di studi vago e indirizzato direttamente al mondo del lavoro.

Ancora una volta non possiamo che ribadire la nostra contrarietà a scelte e sperimentazioni decise senza il coinvolgimento degli attori principali: studenti, famiglie, docenti, dirigenti, personale ATA, organizzazioni sindacali.

Non conosciamo ancora il dettaglio dei dati, ma continua la crisi di denatalità: anziché polverizzare la scuola lanciando sperimentazioni che nessuno ha mai chiesto né condiviso (se non gli enti datoriali e chi muove le fila del mercato del lavoro), raddoppiando i percorsi delle sperimentazioni che succhiano risorse ma rischiano di essere deserti, è necessario invece potenziare gli organici del personale scolastico e combattere la povertà educativa e gli abbondoni scolastici aumentando il tempo scuola, non velocizzando l’ingresso nel mondo del lavoro; è necessario rafforzare la scuola dell’Infanzia ed il tempo pieno nella scuola Primaria; per questo è necessario interrompere gli automatismi dei dimensionamenti scolastici per restituire le scuole ai territori, perché possano essere protagoniste del cammino di cittadinanza dei nostri alunni, presìdi dello Stato sul territorio.

La scelta delle famiglie e degli studenti dimostra ancora una volta come il Ministero dell’Istruzione (e del Merito) sia lontano dai reali bisogni dei cittadini, ma operi invece per l’interesse di poche élite che, dell’istruzione statale, pubblica, democratica, inclusiva, non sanno cosa farsene.

La FLC CGIL Lombardia è al fianco delle famiglie, degli studenti e del personale scolastico in questa battaglia di civiltà e trasparenza.

La conoscenza, l’istruzione e la ricerca
pubbliche sono alla base
del futuro del Paese.

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