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FLC CGIL e associazioni: no alla riforma degli organi collegiali del Governo
Con la legge delega si prospetta un intervento che mina le basi della scuola democratica della Costituzione. Sottoscritto un documento di intenti che punta ad ampliare la partecipazione
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Dopo la condotta, le linee di guida per l’educazione civica e le anticipazioni – via intervista del ministro Valditara – delle indicazioni nazionali (i vecchi programmi), ora è la volta degli organi collegiali. Il governo sembra muoversi con “l’accetta”, andando a toccare - senza ascoltare nessuno dei soggetti coinvolti - i cardini della scuola democratica. Con un disegno di legge delega chiamato di semplificazione e con i successivi decreti legislativi si punta a operare “una revisione degli organi collegiali ridefinendone il rapporto con il ruolo, le competenze, le responsabilità dei dirigenti scolastici”.
Un intento che chiaramente non può che destare allarme. Proprio per discutere di questo oggi (19 febbraio) FLC CGIL e Proteo Fare Sapere hanno organizzato un convegno nazionale dal titolo emblematico: “Organi Collegiali di scuola: democrazia, partecipazione, professionalità, autonomia scolastica”. Come si legge in una nota del sindacato della conoscenza della CGIL, “risulta assai singolare questa connessione fra la revisione degli organi collegiali e i poteri della dirigenza quasi che si voglia rivedere il rapporto fra il collegiale e il monocratico a favore di quest’ultimo. Ma democrazia impone che il collegiale abbia supremazia sull’individuale. Un riequilibrio in senso contrario è contro natura, la natura della partecipazione e, appunto, della democrazia”.
In questo video raccogliamo le preoccupazioni di Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL, Anna D’Auria (Mce), Paolo Notarnicola (Rete studenti medi) e Tommaso Martelli (Uds): tutti concordi nel giudicare estremamente pericoloso andare a toccare - con la scusa della semplificazione, e già l’uso di questo termine la dice lunga sui reali intenti - una delle basi della scuola della partecipazione, frutto di lotte e conquiste molto importanti.
Al termine del convegno, è stata sottoscritta dai promotori dell’iniziativa e dall’Associazione italiana maestri cattolici (Aimc), Centro iniziativa democratica insegnanti (Cidi), Movimento cooperazione educativa (Mce), Rete degli Studenti Medi (RdS), Unione degli Studenti (UdS) e Coordinamento genitori democratici (Cgd) una dichiarazione di intenti sulla riforma degli organi collegiali.
Ispirata ai principi costituzionali della libertà di insegnamento e dell’universalità del diritto sociale all’istruzione da garantire in maniera uguale su tutto il territorio nazionale, la dichiarazione auspica che gli interventi di revisione degli organi collegiali vadano nella direzione di una maggiore partecipazione dei soggetti interessati allo sviluppo e alla promozione dell’autonomia delle unità scolastiche.
Nel documento sottoscritto, la FLC CGIL e le realtà associative evidenziano le caratteristiche su cui si deve fondare il nuovo protagonismo collegiale: una dirigenza priva di connotati aziendalistico/produttivistici, una docenza che sia libera da formalità burocratiche, una componente genitoriale in grado di avanzare proposte per la comunità e la generazione del domani, una componente studentesca protagonista del processo di apprendimento e coprotagonista dell’esercizio del diritto allo studio come garanzia di crescita dell’intera comunità, un personale ATA coinvolto attivamente nel percorso scolastico.
“Ogni intervento semplificatorio, che prescinda dal coinvolgimento e dal confronto con tutte le soggettività e sensibilità della più vasta comunità sociale e civile, è destinato al fallimento giacché la scuola è fatta, innanzitutto, di persone ed è destinata alla persona”. Si legge nella dichiarazione di intenti.