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Rompere il silenzio è quanto mai necessario

In apertura del nuovo anno scolastico, la FLC CGIL ha aperto il punto di ascolto on line "Rompiamo il silenzio" e raccoglie contributi, fornisce chiarimenti e approfondimenti.

11/09/2010
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Nello spazio rompiamo il silenzio , aperto da pochi giorni nel nostro sito, cominciano ad affluire i messaggi.

All'indirizzo rompiamoilsilenzio@flcgil.it sono arrivati documenti di Collegi dei Docenti, testi scritti da insegnanti e personale ATA, considerazioni di cittadini e cittadine consapevoli del ruolo della scuola pubblica e preoccupati delle sue attuali condizioni. Giungono un po' da tutta Italia.

Testimoniano uno stato di profondo disagio, un grande sforzo per difendere la qualità della scuola pubblica, una grande difficoltà a contenere i danni prodotti dagli interventi del governo sulle risorse, sugli organici, sugli ordinamenti.

Segnaliamo il documento di un istituto di istruzione superiore "Meucci" di Carpi (leggi) dove il Collegio dei Docenti si fa promotore di un'adeguata informazione ai genitori in merito ai cambiamenti in atto.

Il documento del liceo scientifico Copernico di Bologna (leggi) entra nel dettaglio di quelli che considera i punti critici dei provvedimenti emanati.

La presa di posizione dell' istituto comprensivo di Campalto di Venezia (leggi) sottolinea come si stiano producendo gravi lesioni ai diritti, dei disabili, degli alunni che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica (vedi pag. 32 del fascicolo "Per i diritti nella scuola pubblica".

Nella conferenza stampa del 2 settembre, il Ministro Gelmini ha detto molte cose alcune delle quali sono state smentite in diversi organi di informazione. La sua affermazione: "È potenziato lo studio delle lingue, con la presenza obbligatoria dell’insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni dei licei ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia" viene smentita in modo puntuale e incontrovertibile dalla e-mail che ci ha inviato una docente di un liceo scientifico piemontese che ci dice: scrivo per ricordare che la sperimentazione della doppia lingua al liceo scientifico era attiva in moltissimi istituti, e in quello in cui insegno io contava (e conta tuttora) tre corsi interi. Esistente dal 1990, era il fiore all'occhiello della scuola e non ha mai fatto registrare crisi né calo di iscrizioni. Da quest'anno, abbiamo dovuto proporre lo studio del francese (richiesto da 60 famiglie!) con ore pagate dalla scuola ed affidate ad un esterno. Io completo il mio orario in un'altra scuola. Per il tedesco ci sono state concesse 3 ore di potenziamento per il semplice motivo che ci sono dei sovrannumerari sulla provincia della A546. Questo è la flessibilità: concedere le ore che servono all'U.S.P. per sistemare i sovrannumerari creati dalla riforma.
Naturalmente, per il prossimo anno i fondi non basteranno per pagare altre prime a carico del fondo di istituto. Risultato finale: noi docenti di francese e tedesco perdiamo le cattedre e una cosa che funziona bene, e che é apprezzata dall'utenza e dalle famose famiglie, viene spazzata via. Un vero capolavoro.

Numerose sono le esortazioni a tenere vivo il tema della sicurezza, cosa peraltro che non abbiamo mancato di fare nel fascicolo di avvio d'anno (cfr pag. 46).

Molte e-mail ci giungono dal personale ATA, a testimoniare storie di persone rimaste senza lavoro, o viceversa oberate di lavoro, o che ne hanno visto notevolmente peggiorare le loro condizioni in violazione del Ccnl.

Né mancano le prese di posizione di Enti Locali, come, ad esempio, quella dell'ANCI della Lombardia.

"Rompere il silenzio" è quanto mai necessario. Lo spazio rimane aperto. Attendiamo altre voci dalle scuole, dai Collegi dei Docenti, da chi a scuola ci lavora, da chi la frequenta, da coloro che alla scuola affidano i figli.

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Istituto di Istruzione Superiore "Meucci" di Carpi

Il Collegio dei Docenti

In quanto organo che ha competenza sul funzionamento didattico e la programmazione dell'attività educativa, ritiene suo dovere informare studenti e genitori sugli effetti didattici dei provvedimenti di riordino della scuola superiore, che entrano in vigore con il presente anno scolastico 2010/11.

Allo scopo delibera di chiedere al Consiglio di Istituto di indire un incontro di informazione del Collegio dei Docenti rivolto a tutte le componenti dell'istituto nel corso delle prime settimane di lezione, nel quale illustrare le modifiche introdotte, i punti di criticità e gli interventi che si ritiene di porre in essere per affrontare le problematicità emerse.

A tal fine nomina una commissione composta dai docenti coordinatori disciplinari, dalle funzioni strumentali e da ogni docente che voglia partecipare, che si dovrà raccordare con il Consiglio di Istituto, gli studenti e i genitori, per organizzare l'incontro.

Approvato all'unanimità

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Liceo Scientifico "N. Copernico" di Bologna

Il Collegio dei docenti del Liceo Scientifico “N. Copernico”, riunito in data 01-09-2010,

In quanto organo che ha la competenza esclusiva sul funzionamento didattico e la programmazione dell'attività educativa, ritiene suo preciso dovere, oltre che diritto, informare studenti e genitori sugli effetti didattici dei provvedimenti di riordino della scuola superiore, che entrano in vigore con il presente anno scolastico 2010/11.

Allo scopo delibera quanto segue: attivarsi per costruire un'assemblea d'istituto, nel corso della prima settimana di lezione, di tutte le componenti nella quale illustrare le modifiche introdotte e decidere quali interventi porre in essere per contrastare il rischio di dequalificazione dell'offerta scolastica pubblica.

A tal fine nomina una commissione composta da 3 docenti, che si dovrà raccordare con il Consiglio di Istituto, il Comitato studentesco e il Comitato dei genitori.

I punti maggiormente critici dei provvedimenti sono ad avviso del Collegio:

  • La crescita del numero degli alunni per classe al di sopra del tetto dei 25 + 1 previsto dalle norme in materia di sicurezza;

  • La dequalificazione derivante dall'azzeramento dei corsi sperimentali;

  • La riduzione oraria delle lezioni a 27 ore nel biennio e 30 nel triennio che riduce il tempo dell'offerta scolastica e impone un suo impoverimento;

  • La riduzione oraria unita al taglio delle risorse per attività di sostegno e recupero che priva gli alunni più deboli dei necessari interventi personalizzati;

  • il taglio dei fondi per le supplenze e la saturazione delle cattedre a 18 ore, che produrrà un ulteriore aumento delle classi scoperte e una diminuzione del numero di giorni di lezione effettiva per gli studenti;

  • La mancanza di un piano di aggiornamento dei docenti ai nuovi indirizzi e programmi di studio;

  • La mancanza in molti casi di libri di testo adeguati ai nuovi programmi, che non sono stati ancora registrati in Gazzetta ufficiale;

  • l'aver negato fino ad ora al Collegio la possibilità di richiedere altri indirizzi di studio oltre a quelli assegnati d'ufficio dal Ministero;

  • avere applicato la riforma tramite circolari e non leggi seguendo una procedura dichiarata illegittima dalle ordinanze del TAR del 19 luglio, a causa di forzature nei tempi e nei metodi.

Per tutti i motivi sopra esposti e, tenendo conto del numero di colleghi precari che si sono trovati in questi due anni senza lavoro, il collegio invita tutti i docenti a non accettare cattedre con orario superiore alle 18 ore e ricorda che qualunque forzatura od obbligo in tal senso è illegittimo.

Infine solidarizza con i colleghi precari che in questi giorni stanno manifestando in molte città per la difesa del posto di lavoro.

Approvato all'unanimità

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Istituto comprensivo "A. Gramsci" di Campalto Venezia

Alla Dirigente USR Veneto dott. Palumbo
Al Dirigente US provinciale dott. Martino, Venezia
Al Presidente Consiglio di Istituto, Campalto

Il Collegio dei Docenti dell'istituto comprensivo A. Gramsci – Campalto Venezia, informato della situazione dalla Dirigente scolastica circa l'organico relativo all'anno che si apre, sottolinea con preoccupazione l'impossibilità di dare piena realizzazione al diritto all'istruzione degli alunni, in particolare gli alunni meno protetti

  • Alunni diversamente abili. Nella scuola primaria sono certificati n.15 alunni portatori di handicap. La Neuropsichiatria ne ha certificati 14 chiedendo per essi un orario di sostegno “in deroga”. Nella scuola secondaria sono certificati n. 8 alunni portatori di handicap. La Neuropsichiatria ha certificato ciascuno di essi chiedendo per tutti loro un orario di sostegno “in deroga”. Invece di confermare il numero di insegnanti dell'anno scorso (7+4) sono stati addirittura tolti alla scuola due insegnanti. Inoltre, a rendere più pesante il quadro della situazione, segnaliamo che, al di fuori di ogni regola, in una classe dell'istituto, ci sono 24 alunni due dei quali disabili.

  • Alunni non avvalentisi dell'IRC. Nell'istituto comprensivo circa studiano 580 alunni, (distribuiti in 6 sezioni di scuola dell'infanzia; quindici classi di scuola primaria; 9 classi di secondaria di primo grado). Gli alunni le cui famiglie hanno scelto di avvalersi dell'IRC hanno regolarmente l'insegnante di religione cattolica . Viceversa alle 58 famiglie che hanno scelto di non avvalersi, che rappresentano il 10% della popolazione scolastica, non è possibile garantire, allo stato attuale alcun diritto allo studio. Infatti gli insegnanti per coprire le ore di Alternativa alla religione cattolica e studio assistito sono state negate dall'USR.

  • Inoltre sono stati tolti al nostro Istituto comprensivo due colleghi del personale non docente: un amministrativo e un collaboratore scolastico. In questo modo anche gli orari di apertura, la sicurezza e il supporto alle attività scolastiche vengono messe in crisi

Non ci sembra questo un modo corretto di precedere.
Così non si educa, si insegna piuttosto ad usare la mano pesante con gli alunni più fragili.
Educare alla cittadinanza e alla Costituzione significa considerare lo spazio scolastico un bene comune, aperto a tutti gli allievi, uno spazio da vivere secondo regole condivise. Nessuna imparzialità, ma ascolto e studio uguale per tutti .
Non vogliamo che proprio dalla Scuola vengano segnali di arroganza istituzionale, come quello di eludere le regole che ci si è democraticamente dati.

Non è solo questione di forma, ma anche di sostanza pedagogica.
Noi tutti sappiamo che la Scuola e le conoscenze psico-pedagogiche e sociali hanno molti debiti nei confronti degli alunni portatori di bisogni speciali. Infatti è proprio accettando la sfida della loro presenza nella scuola di tutti che il nostro è diventato un Paese migliore.
La didattica, piegandosi agli alunni più in difficoltà ha inventato nuovi percorsi adatti a loro, ma in seguito quella ricerca pedagogico-didattica è diventata patrimonio di tutti gli allievi , beneficio per tutti i bambini.
Non accade così anche nel campo scientifico e medico: non è dallo studio dei casi difficili che procede la ricerca di nuove e creative soluzioni per tutti ?

Per questo siamo convinti che tagliare le disponibilità in questo campo, non significhi solo risparmiare sulle spalle dei più deboli (cosa che non ci sembra eticamente giusta); ma temiamo che significhi volontà di zero investimenti nella ricerca, nella didattica, nel futuro della scuola…
Ecco perché Il Collegio docenti di Campalto Venezia ritiene che non si tratti di una questione di poco conto.

La scuola della Costituzione garantisce a tutti pari opportunità e diritto allo studio, ma l'azzeramento delle nomine degli insegnanti e del personale necessari a garantire pari opportunità per tutti gli alunni costituisce grave pregiudizio alla realizzazione del dettato costituzionale.
Per questo il Collegio dei Docenti chiede all'Ufficio scolastico regionale di provvedere alla nomina di tutti gli operatori necessari al funzionamento ottimale della scuola

Campalto Venezia, 2 settembre 2010

Il Collegio dei Docenti dell'istituto comprensivo A. Gramsci
Campalto Venezia

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