Disegno di legge sulla sicurezza: il dissenso si allarga
Prende posizione anche il Presidente della Camera dei Deputati.
Finalmente anche dall’interno delle forze di maggioranza del Parlamento si stanno levando voci di perplessità e di dissenso rispetto ai contenuti del ddl sulla sicurezza.
Già da tempo sia con il lancio dell’appello “Noi educhiamo, non denunciamo” approvato dal Comitato Direttivo Nazionale della FLC Cgil, abbiamo segnalato le aberrazioni contenute nel ddl sulla sicurezza assai care in particolare alla Lega Nord.
La contemporanea introduzione del reato di clandestinità e dell’obbligo di presentare il permesso di soggiorno per accedere ai servizi pubblici, compreso quello scolastico, da un lato impedirebbe ai minori immigrati, sprovvisti di tale documento, la possibilità di iscriversi e frequentare la scuola dell’obbligo e dall’altro metterebbe il personale della scuola nella situazione odiosa di dover denunciare il reato di clandestinità.
Oltre che esercitare una violenza intollerabile nei confronti della morale, della coscienza civile e della professionalità di tutto il personale scolastico, la palese inciviltà della norma cozza contro il dettato costituzionale che invece tutela il diritto allo studio per tutti i minori presenti sul territorio nazionale.
Di tutto questo si è fortunatamente accorto anche il Presidente della Camera dei Deputati che ha provveduto ad informare il ministro dell’Interno Maroni sia sui rischi di incompatibilità con altre norme sull’immigrazione attualmente in vigore che sui rischi di incostituzionalità.
Siamo contenti della presa di posizione del Presidente della Camera dei Deputati che riteniamo essere anche frutto della nostra opera di denuncia, ma pensiamo che, purtroppo, il governo sia a conoscenza di tutto quanto e che abbia ugualmente intenzione di andare avanti.
Anche noi andremo avanti nella nostra opera di denuncia e sensibilizzazione, convinti che altre numerose voci di dissenso si uniranno alla nostra.
Roma, 4 maggio 2009
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