Le motivazioni dello sciopero di università, ricerca ed Afam
Il 23 ottobre 2008 la conferenza stampa dei segretari generali ha indicato le motivazioni dello sciopero.
Si è svolta ieri la conferenza stampa organizzata unitariamente per annunciare ai media le motivazioni per cui i sindacati sono stati costretti ad indire lo sciopero generale con manifestazione nazionale a Roma per il 14 novembre prossimo di Università, Ricerca ed AFAM.
La piattaforma dello sciopero indica i diversi aspetti di quella che è una vera e propria distruzione del sistema pubblico delle università, della ricerca, dei conservatori e delle accademie: taglio dei fondi, blocco della possibilità di assumere e attacchi all’autonomia si accompagnano con il disprezzo rivolto a quanti operano nelle diverse istituzioni.
Ai numerosi giornalisti presenti sono stati forniti anche dati precisi (fonte OCSE), che abbiamo visto essere già stati utilizzati da alcuni di loro, in modo che tutti siano in grado di valutare quanto i numeri citati dai diversi esponenti del Governo siano semplicemente falsi.
Università, ricerca, accademie e conservatori sono ricchezza del paese, per la sua cultura, per il suo sviluppo per la stessa democrazia. I fondi dedicati a tali settori, così come quelli per la scuola, non sono una spesa ed uno spreco, ma un investimento per il futuro dell’Italia, dei suoi cittadini e dei giovani.
La riforma di questi settori è sicuramente auspicabile, ma richiede investimenti (non esistono riforma a costo zero o addirittura realizzate attraverso tagli) e condivisione.
I sindacati, che hanno proposte per aumentare la qualità del sistema dell’alta formazione e della ricerca, stanno ancora aspettando che il Governo decida di incontrarli.
Intanto, la protesta cresce ogni giorno come preparazione della giornata del 14 novembre.
Roma, 24 ottobre 2008
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