Approvato il decreto Gelmini. La lotta continua
Una maggioranza di soli 25 senatori congeda il testo contestato, mentre in tutta Italia la protesta dilaga. Lo sciopero generale di domani e la grande manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma saranno solo la prima risposta.
Questa mattina la maggioranza del Senato, incurante delle proteste che si sono sviluppate e dilagano in tutta Italia, ha approvato la conversione in legge del decreto 137. Il testo è passato con 162 voti a favore, 134 contrari e 3 astenuti. Poichè il provvedimento, approvato il 9 ottobre dalla Camera, non è stato modificato dai senatori il decreto Gelmini ora è legge, anche se con soli 25 voti di maggioranza (gli astenuti al Senato sono considerati voti contrari).
L’approvazione non cambia, ovviamente, il giudizio della FLC Cgil sul testo e sui suoi effetti e la pervicace volontà di non confrontarsi da parte del Ministro e del Governo, ma anzi la scelta di arrivare all’approvazione giusto prima dello sciopero di domani, nel vano tentativo di frustrarne obiettivi e partecipazione, confermano la nostra determinazione a proseguire nella battaglia contro l’attuazione dello stesso e contro l’attuazione di tutta la manovra contenuta nella legge 133/2008.
Lo sciopero generale della scuola di domani e la manifestazione nazionale la cui riuscita si preannuncia come inedita per le sue dimensioni nella storia del movimento sindacale della scuola italiana sarà non solo una prima risposta ma anche un monito per un ministero che mentre finge di introdurre una disciplina di educazione alla cittadinanza ha dato una dimostrazione pratica di diseducazione alla cittadinanza disprezzando le mobilitazioni di insegnanti, genitori e studenti, rifiutando il confronto parlamentare e usando decretazione di urgenza e voto di fiducia al di fuori delle reali necessità per cui questi strumenti sono stati istituiti.
La lotta della FLC Cgil e siamo sicuri anche quella di tutto il mondo della scuola continuerà su tutto il percorso di attuazione di questi sconsiderati provvedimenti, sia per quel che riguarda specificamente il decreto 137 e le sue ricadute sulla scuola primaria, sia per quel che riguarda le misure che questo Ministero e questo Governo si apprestano a varare sulla scuola secondaria, sulla scuola dell’infanzia, sul dimensionamento scolastico e su tutti gli altri settori della conoscenza.
Lo sciopero di università e ricerca il 14 novembre p.v. costituisce già una prossima tappa e un impegno in tal senso.
Roma, 29 ottobre 2008
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