
Decreto sul secondo ciclo: attuazione da rinviare
Il testo del parere della Conferenza Unificata del 15 settembre


In questi giorni le Commissioni Cultura di Camera e Senato sono impegnate a svolgere audizioni, per acquisire il parere dei diversi soggetti sullo Schema di decreto legislativo sul secondo ciclo di istruzione e formazione, approvato dal Consiglio dei Ministri in prima lettura il 27 maggio scorso, per poi procedere all’espressione del parere, obbligatorio ma non vincolante.
Come noto, il decreto ha avuto parere negativo da parte della Conferenza Unificata Stato Regioni Enti Locali il 15 settembre scorso, ma nel contempo in quella sede è stato sottoscritto un Accordo a firma del Presidente della Conferenza Unificata, il sen. E. La Loggia, in base al quale il testo definitivo dovrebbe contenere modifiche rispetto a quello approvato il 27 maggio scorso, la più rilevante delle quali, per gli effetti che produce, è il rinvio all’a.s. 2007/08 dell’avvio dell’attuazione. Nel contempo, a fronte della richiesta del Ministro di anticiparne in qualche modo gli effetti con una sperimentazione, l’Accordo ne prevede il blocco, visto che oltretutto mancano importanti elementi di fattibilità.
Riportiamo di seguito il testo del parere espresso dalla Conferenza, che come Cgil e FLC Cgil abbiamo
registrato positivamente, perché un avvio dall’anno scolastico 2006/07 ed una sperimentazione che ne forzi, anticipandola, l’attuazione renderebbero davvero difficile la vita alle scuole superiori del nostro Paese. Come infatti più volte abbiamo espresso e come abbiamo ribadito negli incontri avuti con Il Coordinamento delle Regioni e nel corso delle stesse audizioni parlamentari, in questo caso la confusione peserebbe innanzitutto sulla reale possibilità di scelta da parte degli studenti in uscita dalla media inferiore. Come si presenterebbero gli attuali istituti superiori, in particolare i tecnici ed i professionali di stato a dicembre 2005, nelle attività di orientamento previste per aiutare i ragazzi nella scelta che dovrebbero esprimere con le iscrizioni a gennaio 2006 ? Con quale contenuti, titoli in uscita, con quale collocazione,dentro quale dei due sistemi previsti dalla Bozza di decreto? Si consumerebbe pressoché definitivamente la fine degli istituti tecnici, già fortemente penalizzati nelle iscrizioni in questi anni di grande incertezza rispetto alla loro collocazione, per non parlare degli istituti professionali, nei fatti già collocati a livello regionale, e di tutti quegli istituti di cui non si fa menzione alcuna nei testi in circolazione ( istituti d’arte in primis).
Noi, contrari all’impianto complessivo previsto per il secondo ciclo, ribadiamo che la sua attuazione in tempi cosi compressi aggraverebbe in maniera disastrosa la situazione complessiva dell’attuale scuola superiore, che non ha certo bisogno di forzature, dettate esclusivamente da calcoli politici. Non possiamo neppure pensare a questa come ipotesi realistica, perché non riusciamo a concepire come si possa intervenire così irresponsabilmente su un pezzo di scuola rilevante sia per l’esercizio dei diritti di cittadinanza che per il modello di sviluppo del sistema economico e produttivo.
Roma, 30 settembre 2005
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