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Alternanza e diritto/dovere: i lavori della Conferenza Unificata

Il 23 settembre scorso la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti Locali ha iniziato la discussione sulle bozze di decreto su alternanza scuola-lavoro e diritto-dovere, in attuazione delle legge 53/03.

27/09/2004
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Il 23 settembre scorso la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti Locali ha iniziato la discussione sulle bozze di decreto, licenziate dal Consiglio dei Ministri nel maggio scorso, su alternanza scuola-lavoro e diritto-dovere, in attuazione delle legge 53/03. E’ il secondo appuntamento su queste tematiche, dopo il rinvio del 29 luglio, a causa dell’assenza, per protesta, dell’ANCI resa ufficiale in una lettera al Ministro la Loggia

Nei giorni scorsi, a ridosso della data del 23 settembre, l’Anci ha ribadito la sua posizione,(come viene riportato di seguito) dichiarando la sua opposizione ai provvedimenti, in caso di mancanza delle garanzie richieste.

Noi da tempo abbiamo manifestato la nostra contrarietà all’impianto duale che la legge 53/03 prevede per il secondo ciclo di istruzione e formazione; riteniamo socialmente discriminante la precocità della scelta fra percorsi scolastici e formativi fortemente differenziati e gerarchicamente sovraordinati, che risultano confermati e aggravati dai due schemi di decreti. Ma non solo: come da noi ribadito di recente sui due decreti pesa come un macigno l’assenza di risorse finanziarie specifiche.

Su quest’ultimo aspetto pare che la stessa Conferenza Unificata del 23 settembre scorso abbia sollevato più di una perplessità, al punto che non è stata raggiunta l’Intesa istituzionale, richiesta per il decreto sull’alternanza e per alcuni articoli del decreto sul diritto dovere.

La discussione quindi non si è conclusa, e parere ed intesa sono stati rinviati alla prossima Conferenza Unificata del 14 ottobre che, a parere del Governo, dovrebbe essere conclusiva.

Insomma l’iter di approvazione dei due decreti riguardanti il secondo ciclo continua a essere piuttosto difficoltoso: occorre ricordare che solo dopo l’esame della Conferenza Unificata i due schemi di decreto arriveranno alle Commissioni parlamentari competenti, che hanno 60 giorni per pronunciarsi.

Stiamo verificando con piacere che non siamo soli nella battaglia di contrasto a questi provvedimenti; auspichiamo che anche nelle scuole la protesta si faccia sentire, perché riteniamo gravissimo ciò che si sta profilando su un pezzo determinante del sistema di istruzione del nostro paese.

Roma, 27 settembre 2004

Scuola – Dalla Conferenza Unificata una pausa di riflessione per i punti relativi ai decreti sull’istruzione

Nonostante la lettera del Presidente Domenici, (nel sito), con cui l’8 settembre è stato chiesto di posporre la discussione dei due decreti sull’istruzione, alternanza scuola-lavoro e diritto-dovere, alla discussione del piano finanziario complessivo, come del resto previsto dalla legge 53, il Miur aveva chiesto di porre ugualmente all’ordine del giorno del 23 settembre i due decreti, poiché non avrebbero influito sull’uso delle risorse.

Pertanto l’Anci ha precisato quanto segue:

“Nel merito dei testi, l’Anci condivide le osservazioni presentate dalle Regioni e dalle Province, ma ribadisce la questione preliminare avanzata, in ultimo, con nota del Presidente al Ministro La Loggia, in data 8 settembre, nella quale si richiede che la discussione sui due provvedimenti sia rinviata per consentire la definizione, prioritaria, di altre questione che, ove non risolte, condizioneranno la possibilità di svolgimento dei compiti, derivanti dall’adozione dei due decreti, da parte degli Enti Locali e in particolar modo da parte dei Comuni.

La prima questione riguarda l’individuazione dell’ente locale obbligato a fornire i servizi previsti dalle leggi, statali e regionali (mense, trasporti, libri di testo, sussidi per disabili, etc.), ai nuovi studenti, coinvolti nell’elevamento dell’obbligo/diritto-dovere, che secondo i dati del MIUR ammonterebbero a 125.000. Se l’obbligo si completa oltre la terza media, (scuola secondaria di primo grado) si rientra nella competenza delle Province, poiché è scuola superiore, o nella competenza dei Comuni poiché è sempre scuola dell’obbligo?

La seconda questione riguarda le risorse. Poiché evidentemente si tratta di competenze aggiuntive, l’Anci si chiede dove sia indicato il finanziamento per il costo dell’ampliamento di servizi per una fascia di cittadini che prima non ne avevano diritto e che ora, per l’intreccio di questo decreto con le norme che regolano il diritto allo studio, possono chiederne anche la tutela giurisdizionale?

Per questi motivi ove non si possa pervenire ai chiarimenti richiesti, ed al previsto tentativo di intesa sul piano programmatico finanziario, l’Anci non può che esprimere parere contrario sui due decreti.”

La discussione ha comportato la condivisione della richiesta anche di Regioni e Province e al termine il Miur, mancando la prevista intesa sui provvedimenti, ha convenuto di stabilire entro breve termine la discussione sul piano finanziario, rinviando non oltre trenta giorni la verifica sui provvedimenti in esame.

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