FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3970732
Home » Contratto “Istruzione e Ricerca” » Proclamato lo stato di agitazione nel comparto “Istruzione e Ricerca”

Proclamato lo stato di agitazione nel comparto “Istruzione e Ricerca”

Per finanziare il rinnovo del CCNL, sradicare il precariato e rafforzare gli organici

09/10/2024
Decrease text size Increase  text size

A seguito dell’incontro con il Ministro Valditara sulle problematiche connesse all’avvio dell’anno scolastico, è stata formalmente inviata la lettera al Ministero del Lavoro, al Ministero dell’Istruzione e al Ministero dell’Università e della Ricerca sulla proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale della scuola, dell’università, della ricerca, dell’AFAM, del Comparto “Istruzione e Ricerca” da parte della FLC CGIL su tutto il territorio nazionale.

SCARICA IL NOSTRO DOSSIER


Roma, 8 ottobre 2024

Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Al Ministero dell’Istruzione e del Merito
Al Ministero dell’Università e della Ricerca
e p.c.
Alla Commissione di Garanzia
sul diritto di sciopero nei servizi pubblici

Oggetto: Proclamazione dello stato di agitazione nel Comparto Istruzione e Ricerca – settori Scuola, Università, Ricerca, AFAM - e avvio delle procedure di raffreddamento e richiesta di esperimento di tentativo di conciliazione ai sensi dell’art. 11 dell’Accordo sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e sulle procedure di raffreddamento e conciliazione in caso di sciopero sottoscritto in data 2 dicembre 2020 in attuazione della legge 146/90.

La scrivente Organizzazione Sindacale proclama lo stato di agitazione del personale della scuola, dell’università, della ricerca, dell’AFAM, del Comparto Istruzione e Ricerca contro l’inerzia del governo rispetto ad una serie di questioni che riportiamo ed in particolare per rivendicare:

  1. Il rinnovo del CCNL 2022-24 con risorse adeguate a mantenere il potere d’acquisto delle retribuzioni rispetto all’inflazione del triennio 2022-2024: lo stanziamento previsto dal governo è del 5,78% a fronte dell’inflazione IPCA che si attesta al 17,3%.
  2. La salvaguardia della dimensione nazionale del CCNL contro ogni ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione e della ricerca.
  3. La riconduzione al CCNL di tutte le materie di natura contrattuale, dall’utilizzo delle risorse economiche, all’ordinamento professionale, ai percorsi di valorizzazione.
  4. La stabilizzazione del precariato e contro l’uso abusivo di successivi contratti e rapporti di lavoro a termine.

SETTORE SCUOLA:

  • l’implementazione delle risorse per il rinnovo del CCNL 2022-2024 al fine di garantire il pieno recupero del potere di acquisto relativo al triennio
  • il raddoppio dei fondi FMOF
  • la tempestiva attuazione degli istituti contrattuali ATA
  • un piano straordinario di assunzioni su tutti i posti liberi docenti e ATA
  • la cessazione immediata dell’uso abusivo di successivi rapporti e contratti di lavoro a tempo determinato e della discriminazione subita dai precari ai quali viene negato il riconoscimento della progressione salariale basata sui precedenti anni di servizio
  • l’integrazione dei fondi necessari per attribuire la card docenti nella misura di 500 euro sia al personale di ruolo che ai precari con contratto fino al 31 agosto e al 30 giugno
  • l’eliminazione degli eccessi di burocrazia nel lavoro dei docenti
  • cancellazione della figura del docente stabilmente incentivato
  • la reintegrazione dell’utilità del 2013 ai fini della carriera
  • l’eliminazione di vincoli imposti per legge relativi ai blocchi della mobilità
  • la proroga dei contratti ATA per il PNRR e Agenda Sud, fino a tutto il 2026
  • la disattivazione dell’applicativo “passweb” e la previsione di una data certa per la sua cancellazione dagli oneri scolastici
  • il tempestivo pagamento dei supplenti brevi e saltuari, collocando a carico del MEF su partita di spesa fissa la corresponsione degli stipendi
  • la definizione di nuovi parametri degli organici ATA che tengano conto delle numerose complessità che non possono essere ridotte al solo numero degli alunni
  • la conversione in organico di diritto dei posti autorizzati in deroga sul sostegno
  • l’interruzione dell’incessante taglio degli organici legato al dimensionamento della rete scolastica.

SETTORE UNIVERSITÀ:

  • il recupero del taglio operato per il 2024 al Fondo di Finanziamento Ordinario che è stato di 530 milioni di euro che, considerato il mancato finanziamento necessario a coprire le spese del rinnovo del CCNL 2022-24 per il personale tecnico amministrativo e del corrispondente adeguamento della retribuzione del personale docente e ricercatore, mette a repentaglio la sostenibilità finanziaria di diversi atenei e la tenuta del sistema universitario nel suo complesso già fortemente sottofinanziato
  • un piano straordinario di reclutamento che porti il rapporto tra il personale e il numero degli studenti almeno al livello della media dei paesi della UE
  • un pre-ruolo che riconosca una equa retribuzione e diritti per i lavoratori precari
  • il recupero del taglio e l’incremento ulteriore del fondo per la valorizzazione professionale del personale tecnico amministrativo, oggi con la retribuzione media più bassa del pubblico impiego
  • il riconoscimento ai sensi della sentenza della corte di giustizia europea, della giusta retribuzione e della ricostruzione di carriera per gli ex lettori e per un finanziamento che consenta per via contrattuale la stessa soluzione per il personale CEL

SETTORE RICERCA:

  • una riforma dell’ordinamento professionale che riconosca la specificità dei ricercatori e tecnologi e valorizzi il personale tecnico e amministrativo
  • il recupero della mancata erogazione del 5% dell’incremento contrattuale relativo al triennio 2019-2024 e la mancata finalizzazione sia dello 0,22% della massa salariale per l’incremento dei fondi accessori, sia delle risorse aggiuntive destinate agli Enti di Ricerca dalle finanziarie 2022 e 2024
  • uno specifico finanziamento per consentire la stabilizzazione dei lavoratori precari

SETTORE AFAM:

  • la progressiva equiparazione dei livelli retributivi alle analoghe realtà europee
  • il pieno riconoscimento dell’attività di ricerca dei docenti
  • un ordinamento professionale del personale TA realmente al passo con le innovazioni in corso
  • la creazione di uno specifico ruolo per le nuove figure tecniche
  • l’ampliamento delle dotazioni organiche in linea con il forte incremento degli iscritti ai percorsi AFAM
  • l’allargamento delle facoltà assunzionali a tutti i posti annualmente disponibili finalizzato al totale superamento del precariato
  • la parità di trattamento giuridico ed economico del personale precario e il superamento dell’utilizzo intensivo dei contratti atipici.

Per quanto sopra esposto, ai sensi dell’art. 11 comma 5 dell’Accordo sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e sulle procedure di raffreddamento e conciliazione in caso di sciopero, restiamo in attesa entro 3 giorni lavorativi dal ricevimento della presente della convocazione da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ai fini dell’espletamento del tentativo di conciliazione del conflitto.

Il Segretario generale FLC CGIL
Gianna Fracassi

Ultime notizie

Ora e sempre esperienza!
Seguici su facebook