Contratto “Istruzione e Ricerca” 2019-2021: un milione e mezzo di lavoratori e lavoratrici non possono più aspettare
I cinque sindacati maggiormente rappresentativi sollecitano i Ministri competenti e il Governo a sciogliere i nodi delle risorse economiche, in particolare per i settori università e ricerca.
“Trovare con urgenza soluzioni che consentano di definire il CCNL 2019-2021 per il Comparto Istruzione e Ricerca”. Con queste parole si apre la lettera dei segretari generali della FLC CGIL, FSUR CISL, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams inviata ai Ministri dei settori interessati (scuola, università, ricerca e AFAM) e al Ministro per la Pubblica Amministrazione.
Filo diretto sul contratto
Il motivo della protesta è che ci sono punti che stanno bloccando il perfezionamento dell’accordo per la sigla del CCNL 2019-2021 che riguarda quasi un milione e mezzo di lavoratori e lavoratrici. “La loro soluzione – per i cinque sindacati – non è più procrastinabile anche alla luce della possibilità che eventuali interventi normativi possano essere inseriti nei decreti attualmente in discussione come il DL 44 o il DL 48”.
“È necessario - precisano i sindacati - de-finalizzare le risorse previste dalla legge di bilancio 2022 per la valorizzazione del personale tecnico amministrativo dell’università e al superamento della disparità di trattamento che si è determinata rispetto alle risorse aggiuntive per la valorizzazione professionale che ad oggi escludono quasi la metà del personale degli enti pubblici di ricerca, essendo queste ad oggi state previste soltanto per gli enti vigilati dal MUR”.
La richiesta dei sindacati è dunque che i Ministri interessati intervengano con urgenza per porre le condizioni di affrontare e risolvere le tematiche evidenziate in tempi rapidi, così da giungere alla sottoscrizione dell’Ipotesi del nuovo contratto di lavoro.
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