Riforma Medicina, si alla riduzione europea dei tempi, no allo sfruttamento degli specializzandi negli ospedali
Comunicato stampa congiunto della FLC CGIL e della FP CGIL.
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La riduzione dei tempi complessivi di studio per diventare medici specialisti, oggi tra gli 11 e i 13 anni, annunciata oggi dai Ministri Gelmini e Fazio, è condivisibile fermo restando il riconoscimento europeo dei titoli di laurea e di specializzazione. Bene anche la contestualità dell’esame di stato con la laurea e lo svolgimento dei tre mesi di tirocinio già nel corso degli studi pre-laurea.
La proposta, per gli specializzandi, di contratti a termine nei servizi sanitari regionali negli ultimi due anni di corso non deve però trasformare la formazione sul campo in sfruttamento.
Ciò che serve è una formazione di qualità anche negli ospedali e nei servizi territoriali che non diventi una istituzionalizzazione di circa 10.000 medici specializzandi/precari a basso costo per coprire i vuoti di organico dei servizi regionali colpiti da un irresponsabile blocco del turn over.
Non vorremmo che gli specializzandi, pronti ad imparare nel servizio pubblico con il tutoraggio dei medici ospedalieri e del territorio, si ritrovino da soli a svolgere i turni di guardia e di ambulatorio.
Mimmo Pantaleo Massimo Cozza
Segretario Generale FLC CGIL Segretario nazionale FP CGIL Medici
Roma, 28 luglio 2011
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