RICERCA, SCUOLA, UNIVERSITA’: UN MAXIEMENDAMENTO CON POCHE NOVITA’ E TROPPI ASPETTI NEGATIVI
Comunicato stampa di Enrico Panini, Segretario Generale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil
Insoddisfacente su troppi punti: questo è il giudizio sul testo del maxiemendamento approvato dalla Camera dei Deputati.
Il maxiemendamento non dà risposte alle richieste dei sindacati neanche quando queste hanno avuto la condivisione dei Ministri di riferimento e di tutti i partiti dell’Unione.
E’ un fatto che consideriamo inaccettabile.
Non ci sfuggono segnali positivi, come, ad esempio, l'accoglimento delle nostre rivendicazioni per quanto riguarda i rinnovi contrattuali (piena disponibilità delle risorse per il biennio 2006 - 2007 e forte snellimento delle procedure di certificazione degli accordi sottoscritti); o un parziale incremento dei fondi per la ricerca o alcune timide modifiche sul versante del precariato ricerca ed università.
Né
Però, sul resto delle numerose questioni che abbiamo posto o non ci sono risposte, il ché è grave, o addirittura ci sono testi più arretrati di quelli in ingresso.
In particolare, per fare alcuni esempi:
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rimangono le riduzioni relative alle classi e, addirittura, una riformulazione ne aggrava le conseguenze; si fanno vistosi passi indietro sull’obbligo di istruzione; non si investono risorse aggiuntive sulle scuole per ripianare i danni prodotti negli anni scorsi.
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Alta formazione, ricercaed università non registrano una inversione di tendenza degna di questo nome così come rivendicato anche da tutta la comunità scientifica.
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Per quanto riguarda docenti, ricercatori, lavoratori ATA e TA precari della ricerca, della scuola e dell’università permane una situazione gravissima contrassegnata dalla esiguità dei posti per molti di loro o dal permanere di una ipotesi per noi assolutamente inaccettabile quale la cancellazione delle graduatorie permanenti per i docenti della scuola.
Per quanto mi riguarda occorre che unitariamente, oltre a ripresentare al Senato le richieste emendative già definite insieme, si decida un contemporaneo piano di iniziative che consenta nel passaggio al Senato, complesso e difficile per le ben note ragioni, di ottenere nella legge finanziaria le modifiche richieste.
In particolare, penso che la tempestiva convocazione di una grande manifestazione nazionale possa rappresentare la prima risposta che il sindacalismo confederale mette in campo per sostenere le ragioni dei lavoratori a tempo indeterminato e dei lavoratori precari che noi rappresentiamo.
Roma, 19 novembre 2006
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