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Resto del CArlino/Bologna: Scuola in crisi, i soldi non bastano

Casalecchio: In Comune riunione straordinaria dei tre consigli d’istituto cittadini: «Siamo in bolletta, mancano i gessetti e la carta per le fotocopie»

08/04/2006
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di Paola Gabrielli
Scuole in bolletta, famiglie anche. E per i più pessimisti il termine 'bolletta', come si usa dire da queste parti, è persino un eufemismo. Il grido d'allarme degli addetti ai lavori - e sono davvero tanti: dirigenti scolastici, insegnanti, genitori, studenti - l'altro ieri sera è giunto fino alla sala consiliare del municipio di Casalecchio, che per la prima volta nella storia cittadina ha ospitato un incontro dei tre Istituti Comprensivi davanti alla sala gremita, organizzato dai tre presidenti dei consigli d'istituto, i genitori Paolo Domenichini, Andrea Graffi e Marco Guidelli Guidi. Il segnale era chiaro: mettere la testa fuori dai rispettivi istituti per parlare insieme ai cittadini delle tante cose che non vanno. Ad aprire il coperchio è Andrea Graffi, presidente dell'I. C. Ceretolo. Dice che nonostante l'80% della popolazione chieda alla scuola primaria le 40 ore settimanali, questa «è una richiesta impossibile»; il taglio del 50% dei fondi per le supplenze «ha causato la riduzione delle compresenze degli insegnanti». Nel 2000, anno di nascita del primo 'Comprensivo', «la scuola riceveva dallo Stato per ogni alunno circa 30 euro per il funzionamento didattico e amministrativo. Oggi la cifra è scesa a 7 euro. Bilanci alla mano, l’I. C. Ceretolo ha visto crescere i propri alunni dai 604 del 2000 agli attuali 828 (+37%). Il contributo è sceso da 18.400 a 6.500». Non resta che aggrapparsi al contributo dei genitori, che oggi copre più del doppio di quello statale. Poi ci sono le spese di manutenzione, le attrezzature obsolete, i laboratori, i gessi... niente polemica, «ma questa è la cruda realtà del nostro presente». E quindi la domanda che tiene banco è: «Come poter creare sinergie sul territorio?». I genitori casalecchiesi fino ad ora hanno fatto molto, insistendo sull'idea dei servizi integrativi, le reti di scuole, l'autofinanziamento, ‘il meno utile ma il più importante’, sostenuto anche dal provveditore di Bologna Paolo Marcheselli. Scuole anche poco sicure. E in questo senso vuole andare la proposta di legge di iniziativa popolare sulla sicurezza negli istituti annunciata da Roberto Alutto, presidente del Comitato Vittime del Salvemini, con la cittadinanza di San Giuliano in Puglia. La situazione è analoga nelle diverse realtà casalecchiesi. Il dirigente dell'I. C. Croce Umberto Pampolini parla di «tagli del 24 per cento nel funzionamento tecnico-amministrativo nel mio istituto dal 2005, e parlo anche di materiale come carta, inchiostro. Tagli consistenti anche per l'autonomia delle istituzioni scolastiche, con un meno 15% per la formazione e un meno 56% per le supplenze. I due bidelli in meno ci rendono difficile la sorveglianza». Un'altra domanda diffusa è la seguente: come garantire gli standard qualitativi a Casalecchio? Il dirigente dell'I. C. Ceretolo parla di «fare della difficoltà virtù. La coperta è corta e temo rimarrà corta anche in futuro. Occorre ripensare agli equilibri tra qualità e quantità». Specie in anni come questi in cui «il contesto scolastico ha inglobato quello sociale». Il problema per l'assessore alla Scuola di Casalecchio, Elena Iacucci è anche quello di «stabilire che modello di scuola vogliamo», unito a quello, fondamentale, di «dare una nuova centralità alla scuola, perché così non è più rispettata come valore. A volte ci chiedono: perché a Casalecchio avete speso per il pedobus? Perché vogliamo mantenere un livello di qualità che è di cultura e pedagogico».

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