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Concorso Dirigenti Scolastici: in Lombardia si propongono prove per misurare la fedeltà alle scelte del Miur!

Ai candidati si propongono situazioni che, a seconda delle risposte fornite, misurano la loro " adesione" alle volontà del Miur. Anche questi inaccettabili attacchi all'autonomia degli organi collegiali delle scuole rafforzano le nostre ragioni nel chiedere al nuovo Governo di cancellare la legge Moratti!

27/04/2006
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Concorso a Dirigente Scolastico in Lombardia: una prova per misurare la fedeltà. Un motivo in più per ribadire la nostra richiesta di cancellare la legge Moratti

Comunicato stampa di Enrico Panini
Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

La notizia è di quelle da non credere.
Ci riferiamo ai colloqui di gruppo che si stanno svolgendo in Lombardia, nell’ambito delle prove del concorso a Dirigente scolastico.

Ai candidati vengono proposti i seguenti temi di discussione:

1) Ipotizzi una situazione in cui il dirigente si trova a gestire il Collegio dei Docenti di un istituto comprensivo in cui è all’ordine del giorno la definizione dei criteri per la compilazione del portfolio delle competenze.
Il Collegio pone la seguente questione: non c’è chiarezza normativa su chi deve compilare il portfolio. Quindi è al momento inutile formulare criteri per la compilazione.
I candidati discutano circa le modalità con cui gestirebbero la situazione chiarendo il ruolo e le responsabilità del Dirigente Scolastico.
2) Un collegio dei Docenti, dopo aver lungamente discusso sulla opportunità o meno di introdurre la riforma nel loro istituto, delibera ad ampia maggioranza di non applicarla relazionando quanto deliberato e chiedendo al dirigente di trasmettere per le vie formali al Ministero la deliberazione assunta.
I candidati indichino, sulla base della normativa di riferimento, quale posizione a loro avviso dovrebbe assumere il dirigente e quali azioni dovrebbe avviare.

A questo punto i candidati sono evidentemente messi di fronte alla seguente alternativa:
a) rispondo applicando la Legge e, quindi, come Dirigente scolastico attuo le delibere del Collegio dei Docenti, organo al quale competono le scelte didattiche nell’ambito della scuola autonoma?
oppure
b) rispondo applicando le volontà del Ministero che, con una nota riservata del giugno 2004, ha addirittura minacciato di sanzioni disciplinari tutti coloro che non intendono attuare prontamente le sue decisioni?

Troviamo inaccettabili questi quesiti e, soprattutto, l’evidente intenzione di selezionare i futuri dirigenti in base alla loro adesione alle volontà del Ministro Moratti.

Anche da episodi come questo ricaviamo una ragione ulteriore per ribadire la richiesta al nuovo Governo di cancellare i provvedimenti del Ministro Moratti sulla scuola, università e ricerca inaccettabili nei contenuti, respinti dalle scuole e dal Paese, portatori di una cultura contraria all’autonomia degli organi collegiali della scuola.

Roma, 27 aprile 2006