Conoscere e pensare. Oltre al pensiero c'è anche chi ci mette… la faccia
On line la galleria "Fotografa il mio pensiero", con le immagini dell'iniziativa Cento piazze per la conoscenza.
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In un momento in cui l'omologazione rassicura e tranquillizza molti, c'è chi, fuori dal coro, non solo non rinuncia a dire la sua ma ci mette pure la faccia. Già! È successo a Roma lo scorso 7 novembre in piazza Navona, dove abbiamo fotografato "i pensieri" dei passanti, degli amici e dei compagni che volevano dire la loro sul tema della conoscenza.
Con lo sfondo una semplice lavagna, presenza indelebile nei ricordi di tutti noi, è stato allestito un vero e proprio set fotografico del "pensiero". Gessetti bianchi e imbarazzo hanno condito dei momenti, sempre divertenti, alternando "grandi pensieri" scritti con grafie spesso improbabili a delle vere e proprie scene goliardiche messe in piedi dai numerosi studenti presenti.
Anche alcuni turisti stranieri hanno voluto dire la loro, e così una "foto pensiero" è stata " Pensar es gratis, pero cuesta mucho. Apoya la cultura" (pensare è gratis, ma costa fatica. Sostieni la cultura).
Bella la "foto pensiero" di una giovanissima che afferma " La conoscenza: ossigeno della vita".
Un bambino, sconsolato, afferma che " Nella mia classe la carta geografica ha la Germania divisa e la Yugoslavia unita", mentre un'altra ragazzina sognante afferma che " Vorremmo una scuola senza tetto in modo da poter vedere il cielo"… Speriamo non la sentano, con i tagli previsti potrebbe anche essere che quel desiderio venga esaudito, ma senza alcuna poesia!
Un mimo, che si esibiva nella piazza, si è avvicinato e, con faccione truccato per la sua perfomance, ci ha regalato un pensiero che fa sussultare " La libertà d'espressione non è un diritto, è un dovere".
Ricordiamocelo e non smettiamo di dire come la pensiamo. Tacere, rassegnarsi, non reagire, permettere soprusi e abusi ogni giorno più eclatanti, convinti che non ci sia "niente da fare" sarebbe una bruciante sconfitta per l'intera società.
Loro ci hanno messo la faccia. Possiamo farlo anche noi.
Roma, 24 novembre 2009