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Assemblea CGIL: Camusso, curare il lavoro per curare l'Italia

A concludere l'Assemblea Nazionale dei delegati e delegate l'intervento di Susanna Camusso "curare il lavoro significa avere a cuore il futuro dei lavoratori, la loro identità, la loro dignità" è l'unica strada per risollevare il Paese dalla crisi».

04/12/2011
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Da www.cgil.it

"Bisogna curare il lavoro rimettendolo al centro, perchè curare il lavoro significa curare l'Italia e l'Europa". Con questo appello il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso ha concluso l'Assemblea Nazionale Straordinaria dei delegati e delegate della Confederazione. La leader della CGIL è intervenuta al termine di un intenso dibattito nel corso del quale lavoratrici e lavoratori con le loro esperienze, le loro storie hanno descritto l'Italia vera, quella che, nonostante la crisi, continua a mandare avanti il Paese. Intervento integrale su CGILtv.

Con l'assemblea nazionale di oggi, la CGIL ha voluto riportare al centro del dibattito il lavoro, perchè, come sottolinea il titolo dell'evento 'Il Lavoro è l'unica cura per il Paese'. "Abbiamo scelto il verbo curare, perchè implica rispetto, attenzione, passione, riconoscimento. Curare è un verbo classico che si usa per le persone, e quindi, curare il lavoro significa avere a cuore il futuro dei lavoratori, la loro identità, la loro dignità". Così Susanna Camusso ha voluto spiegare il senso delle parole d'ordine con le quali sono state chiamate a Roma, al Palalottomatica, oltre 15mila delegati e delegate provenienti da tutta Italia.

assemblea-delegati-e-delegate-3-dicembre-2011-01Curare il Paese, secondo Camusso, significa "difenderlo", rimettere al centro le tante storie che oggi sono state raccontate, le tante vertenze aperte, le tante vertenze sconosciute, le tante vertenze di coloro che oggi sono in Cassa integrazione, in attesa di capire qual è il destino del loro posto di lavoro e della loro impresa. Importante, quindi, per la leader del sindacato di Corso d'Italia, un piano per il lavoro che guardi ai giovani. "Un piano straordinario per l'occupazione giovanile - ha spiegato - finanziato da risorse pubbliche e private" che abbia tra le finalità "la messa in sicurezza del territorio, i problemi legati alla deforestazione, che rinvesta in un'idea di territorio mantenuto e curato". Per raggiungere questi obiettivi "bisogna saper 'sfruttare' le conoscenze e l'intelligenza dei giovani".

Curare il lavoro e quindi l'Italia, significa per Camusso, difendere i diritti dei lavoratori: "dalla rappresentanza, alla contrattazione, alla possibilità di organizzarsi e di esserci nei luoghi di lavoro". Per questo motivo il 7 e l'8 marzo la CGIL voterà per le rappresentanze sindacali unitarie in tutti i settori pubblici e per lo stesso motivo, ha dichiarato Camusso "preoccupa che una grande azienda metalmeccanica pensi di potere cancellare la CGIL dagli stabilimenti FIAT, noi vogliamo esserci. Faremo di tutto perchè FIOM e CGIL ci siano". L'articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori "deve essere preso con attenzione, altrimenti c'è il rischio che diventi una regola per i sindacati di comodo". La norma dovrebbe essere "integrata con le libertà sindacali", ha spiegato Camusso. "Il primo numero magico è per noi l'articolo 18, un articolo che non si tocca, perchè  i licenziamenti discriminatori sono un tema su cui si misura la civiltà di un paese e l'Italia è un paese civile. L'articolo 18 parla di libertà dei lavoratori. Non ci può essere libertà di impresa se non c'è la libertà del lavoro. Abbiamo un enorme mondo del lavoro da curare che deve avere le stesse tutele, gli stessi diritti e prospettive".

Per uscire dalla crisi, secondo Camusso, è importante una strategica politica industriale, la riduzione significativa delle 46 diverse forme contrattuali esistenti, una riforma degli ammortizzatori sociali che garantisca "tutele dignitose". Inoltre, è indispensabile favorire l'ingresso delle donne e dei giovani in un mercato del lavoro "stabile e con pieni diritti" e lottare contro "la piaga del lavoro nero", ridando centralità al Mezzogiorno per il "bene dell'intero paese" mettere "fine ad ogni tipo di economia mafiosa riaffermando la legalità".

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