FLC CGIL
Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

https://www.flcgil.it/@3878397
Home » Attualità » Sindacato » Stabilizzazione dei precari. Una vertenza della FLC CGIL

Stabilizzazione dei precari. Una vertenza della FLC CGIL

Trasformare i rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato nei settori della conoscenza si può. A particolari condizioni. Gli uffici legali della FLC CGIL sono pronti a valutare i singoli casi, ma i tempi sono strettissimi.

11/01/2011
Decrease text size Increase  text size

Una vertenza nazionale per la trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. L'ha promossa la FLC CGIL all'interno della campagna per la stabilizzazione del personale precario.

Superare il precariato è possibile. Ecco come

Una recente sentenza del Tribunale di Siena ha imposto la trasformazione di un contratto a tempo determinato di un insegnante precaria in servizio da più anni sullo stesso posto in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, perché se un posto di lavoro ha bisogno di essere occupato per un periodo superiore a 3 anni, vuol dire che è un posto da coprire stabilmente.

Si tratta di un precedente importante, che, tra l'altro richiama la direttiva comunitaria 1999/70/CE sul lavoro a tempo determinato, che ci suggerisce la possibilità di impugnare i contratti a termine del personale precario che lavora nei settori pubblici della conoscenza con almeno tre anni di servizio, al fine di ottenere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato.

Purtroppo si tratta di una possibilità a termine perché la nuova legge 183/2010 ("Collegato lavoro") consente l'impugnazione dei contratti a tempo determinato già scaduti, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge stessa, quindi entro il 23 gennaio 2011, e l'eventuale impugnazione dei contratti in corso entro 60 giorni dalla loro scadenza.

Una vertenza difficile da condurre con attenzione

Si tratta di una vertenza molto complessa i cui esiti non sono certi perché allo stato attuale i pronunciamenti positivi emessi dal giudice di primo grado sono pochi.

La FLC CGIL non intende mettere a rischio i lavoratori precari, speculando sulle loro legittime aspettative, pertanto i nostri uffici legali verificheranno caso per caso che il lavoratore:

  • abbia maturato tre anni di servizio nel comparto di riferimento;
  • possieda i requisiti richiesti dalla legge o dal Ccnl per ottenere l'incarico o l'assunzione a tempo indeterminato nel comparto di appartenenza.

Sono le condizioni minime indispensabili per evitare di esporre i lavoratori al rischio di sentenze sfavorevoli.

Questa vertenza si aggiunge a quella, importantissima, per la "Ricostruzione di carriera" già attivata dalla FLC per i lavoratori precari per cui stanno arrivando i primi pronunciamenti positivi.

Il circolo virtuoso lavoro stabile, servizi migliori, economie

Valorizzare la qualità professionale di chi lavora nei settori della conoscenza ha importanti ricadute sociali: non solo si dà certezza e motivazione a chi lavora, ma si dà continuità all'offerta formativa e ai servizi nel loro complesso.

Inoltre, come abbiamo dimostrato con l'Operazione centomila è possibile assumere, a costo quasi zero, centomila tra docenti e ATA nella scuola solo rinnovando il turn over dei prossimi anni. In una parola, la qualità conviene, anche nella pubblica amministrazione e soprattutto in settori come la scuola, l'università e la ricerca.

Il fattore tempo

Le scadenze imposte dalla legge sono ravvicinate. Il governo lo ha fatto apposta per cogliere di sorpresa i lavoratori. Ma la CGIL ha messo in moto la macchina organizzativa e i nostri uffici vertenza sono pronti a esaminare i casi.

Chiunque pensi di possedere i requisiti per impugnare il proprio contratto ci contatti presso le sedi locali. Il patrocinio è gratuito al momento dell'impugnativa ex art. 32 della L. 183/10 (la lettera inviata all'amministrazione). Nella fase di predisposizione e presentazione del ricorso è richiesto al lavoratore un contributo (di modesta entità) a copertura delle spese che il legale dovrà sostenere. Successivamente, a seconda dell'esito del ricorso, potranno esserci dei costi a carico del lavoratore in parte compensati dalle convenzioni CGIL con gli uffici legali. Non ci sarà alcun costo nel caso in cui il giudice, nel dar ragione al lavoratore ricorrente, condanni l'amministrazione soccombente al pagamento delle spese legali. Per trovarci

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

LEGGI LA NOTIZIA