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Pensionamenti scuola: nota integrativa MIM sulle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025
Opportuna, anche se tardiva, la circolare diffusa dal Ministero dell’Istruzione in accordo con l’Inps. La FLC CGIL aveva ripetutamente sollecitato un chiarimento.
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Il Ministero dell’Istruzione, facendo seguito, su sollecitazione della FLC CGIL, alla nota del 31 gennaio 2025, ha emanato la circolare 45357 del 21 febbraio 2025, condivisa con INPS, con la quale si forniscono ulteriori indicazioni operative per l’attuazione delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 in materia pensionistica, in particolare riguardo alla presentazione e trattazione delle istanze fuori dal sistema POLIS.
Destinatari. Ad eccezione dei Dirigenti Scolastici, per i quali resta fissata la scadenza del 28 febbraio per la presentazione di tutte le istanze, la riapertura delle procedure è destinata esclusivamente al personale docente, ATA, educativo interessato dalle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025.
Nuove istanze di cessazione al di fuori della piattaforma Polis. Possono presentare istanza di cessazione dal servizio coloro che, a partire dal 1° gennaio 2025, non rientrano più nel previgente limite ordinamentale per il collocamento a riposo d’ufficio (65 anni d’età e 41/42 anni e 10 mesi di contributi entro il 31 agosto 2025) e non hanno presentato domanda di cessazione dal servizio entro il termine del 21 ottobre 2024. A tal fine, non rileva l’aver già presentato domanda di pensione all’ente previdenziale.
Qualora la massima anzianità contributiva (41/42 anni e 10 mesi), in presenza dell’età anagrafica di 65 anni, sia stata conseguita entro il 31 dicembre 2024, restano confermati i provvedimenti di cessazione dal servizio già adottati dall’Amministrazione (collocamento a riposo d’ufficio).
Tale personale potrà presentare – su base volontaria – la domanda di cessazione ordinaria con riconoscimento dei requisiti maturati entro il 31 dicembre 2025.
Per tale personale resta ferma, in ogni caso, la possibilità di presentare le nuove istanze Polis, entro il prossimo 28 febbraio 2025, per “Opzione donna 2025” e “Pensione anticipata flessibile 2025”.
Le istanze devono essere presentate all’istituzione scolastica di titolarità, dichiarando:
- il cognome ed il nome;
- la data, il luogo di nascita, la residenza e il codice fiscale
- i dati di recapito
- la qualifica, la classe di concorso/tipologia di posto o il profilo professionale
- l’anzianità di servizio e ogni altra condizione prevista dalla normativa per la fattispecie richiesta;
- la volontà di interrompere / non interrompere il rapporto d’impiego, nel caso in cui venga accertata la mancata maturazione dei requisiti;
- di aver preso visione dell’informativa sul trattamento dei dati personali allegata alla nota.
Istanze di revoca delle istanze di cessazione presentate entro il 21 ottobre 2024
Possono presentare istanza di revoca coloro che, grazie alla prosecuzione del servizio in base alla nuova normativa, possono usufruire di condizioni più favorevoli rispetto alla cessazione. Tali condizioni sono così individuate:
Pensione Anticipata - Legge Fornero (41/42 anni e 10 mesi): la permanenza in servizio consente di rinunciare al versamento dei contributi previdenziali a proprio carico, ricevendoli in busta paga.
Hanno diritto di revoca coloro che hanno presentato istanza di cessazione dal servizio a far data dal 1° settembre 2025 e coloro che compiono 65 anni tra il 1° settembre 2025 ed il 1° dicembre 2025.
Pensione anticipata flessibile (c.d. Quota 103): oltre ai vantaggi già detti (accredito in busta paga dei contributi previdenziali a proprio carico), la permanenza in servizio potrebbe consentire il raggiungimento dei requisiti “Fornero”, senza le decurtazioni del calcolo interamente contributivo dell’assegno pensionistico e senza limiti alla quota massima di pensione erogabile che, nel caso di quota 103, è pari a 4 volte il trattamento minimo IPS.
Anche le istanze di revoca devono essere presentate all’istituzione scolastica di titolarità.
Trattenimento in servizio oltre i 67 anni d’età anagrafica. La circolare specifica che tale fattispecie non rientra nella normale gestione delle cessazioni e che sarà pertanto oggetto di specifico successivo approfondimento. Si evidenzia comunque che tale opzione non si attiva a domanda dell’interessato, ma a seguito di valutazioni esclusivamente in capo all’Amministrazione.