Un’altra manovrina economica.
Altri tagli per mettere in ginocchio la Scuola, l’Università e la Ricerca.
Il provvedimento con cui il Governo tenta di recuperare la sua incapacità politica a gestire l’economica del paese, ovvero la manovrina bis per il 2005, è una nuova occasione per accanirsi contro la scuola, l’università e gli Enti Pubblici di Ricerca anticipando i tagli che saranno ripetuti con la nuova manovra economica per il 2006.
Le rassicuranti dichiarazioni del ministro Moratti sul fatto che la scuola non sarebbe stata toccata dai provvedimenti della manovra economica sono ancora una volta stati smentiti dai fatti. Un provvedimento, il Decreto legge del 18 Ottobre varato dal Consiglio dei Ministri, grave nei suoi contenuti che riduce pesantemente le finanziamenti alle scuole. Tutte le risorse già assegnate per le spese intermedie agli uffici centrali e periferici, escluso le spese obbligatorie, vengono ridotte in base delle tabelle allegate. Con il taglio delle risorse già assegnate agli Uffici centrali e periferici in regime di competenza, di cassa e per gli investimenti in conto capitale vengono infatti ridotti tra le altre cose i trasferimenti delle risorse alle scuole che garantiscono gli interventi integrativi per gli alunni disabili, le spese per il funzionamento amministrativo, didattico e per l’acquisto delle attrezzature, le spese per l’igiene e la sicurezza, le spese per la formazione del personale docente e ATA. Una vera falcidia che mette in discussione anche quanto già acquisito a livello di contrattazione regionale sulle voci già finanziate.
Anche sul versante dell’edilizia scolastica e della sicurezza nelle scuole non c’è da stare da stare tranquilli. Edilizia scolastica: allo stato attuale non è prevista la copertura finanziaria per la terza annualità, relativa al 2005, né sono previste risorse per il triennio successivo. Mentre non v’è traccia delle risorse destinate all’applicazione del 626/94 nelle scuole.
La riduzione generale agisce anche sulle Università e gli Enti Pubblici di Ricerca riducendo almeno del 10% le risorse già assegnate e comunque i risparmi non impegnati entro Giugno 2006. Sono esclusi l’Istituto Superiore di Sanità e l’Istituto Prevenzione e Sicurezza.
Roma, 25 ottobre 2005
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