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Ordine del giorno del Comitato Direttivo della CGIL sulla crisi nel nostro Paese

Pubblichiamo l’ordine del giorno del Comitato Direttivo della CGIL sulla crisi economica, sociale e occupazionale nel nostro paese

30/06/2005
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Pubblichiamo l’ordine del giorno del Comitato Direttivo della CGIL sulla crisi economica, sociale e occupazionale nel nostro paese.
Nel testo si chiede al governo che, con la prossima Legge Finanziaria, si faccia chiarezza sui conti pubblici e non si operino nuovi tagli allo stato sociale e agli enti locali. Si chiede, inoltre, di non fare scelte che peggiorino ulteriormente la condizione della scuola, dei lavoratori immigrati e, più in generale, le politiche del lavoro.

Roma, 30 giugno 2005
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IL CD della Cgil esprime la più grande preoccupazione per la gravità della crisi del paese: economica, industriale, sociale, dell’occupazione, dei redditi e dei consumi.
Tale crisi – peculiare della situazione italiana – è frutto insieme delle debolezze, ritardi, ed errori consumatisi nel tempo e nelle politiche fallimentari perseguite dal Governo e dal Centrodestra.
E’evidente oramai a tutti che da una crisi di queste proporzioni, che alimenta, e ne viene alimentata, ogni speranza e fiducia nel futuro si esce soltanto con un progetto di cambiamento radicale, scelta che questo Governo non è in condizione di attuare.
Il CD della Cgil chiede al Governo, in relazione alla prossima legge Finanziaria, di fare finalmente chiarezza e trasparenza sullo stato dei conti pubblici, di sostenere investimenti e consumi, senza operare ulteriori tagli allo stato sociale o minori trasferimenti verso gli enti locali.
Pure in una situazione di difficoltà e anzi in ragione di questo, va ricercata una diversa politica industriale, basata sulla qualità e l’innovazione, difesi i punti e le aree di crisi, sostenuti i redditi da lavoro e da pensione, finanziati gli ammortizzatori sociali, ampliata finalmente la lotta all’evasione fiscale e avviata una efficace politica di emersione del lavoro irregolare e sommerso.
IL CD della Cgil ritiene che questi – unitamente a interventi che non peggiorino ulteriormente la condizione della scuola, degli immigrati e le politiche del lavoro – debbano costituire la priorità dell’iniziativa del sindacato, da oggi fino alla fine della legislatura.
Per questo, il CD della Cgil impegna la segreteria a definire con Cisl e Uil un aggiornamento unitario delle proposte elaborate con l’assemblea dell’Eur, il convegno sul Mezzogiorno e la riunione dei delegati dei settori industriali, in modo che questo diventi il terreno di confronto con il governo e la base per le iniziative di mobilitazione e di lotta, tra le quali è importante sostenere le iniziative unitarie dei sindacati dei pensionati.
Il CD della Cgil riconferma la volontà dell’organizzazione di proseguire il confronto unitario in materia di contratti e regole democratiche, con l’intento di raggiungere un’intesa comune. Così come ritiene che ogni soluzione eventualmente trovata vada sottoposta alla discussione e all’approvazione democratica dei lavoratori.
Per la Cgil l’esistenza di una opinione comune è fattore necessario e determinante per qualsiasi apertura di confronto, insieme con l’impegno a non sovrapporre l’esito dei tavoli contrattuali aperti e la discussione generale.
Il CD della Cgil esprime apprezzamento per l’esito positivo dei recenti rinnovi contrattuali a partire dall’accordo quadro per i settori pubblici, la scuola, la ricerca e l’università, e condanna le posizioni di chiusura espresse da Federmeccanica, Federalimentari e ASSTEL ai tavoli di trattativa, e vi intravede il disegno di rendere difficile, se non impossibile, l’esito di quei rinnovi.
Il CD della Cgil mette in guardia la Confindustria dal pensare di fuggire alle proprie responsabilità negoziali, provando a mettere in discussione il ruolo e la funzione del contratto nazionale, che per la Cgil è e resterà l’architrave del sistema contrattuale.

Approvato all’unanimità, con 4 astensioni

Roma, 27 giugno 2005

Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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