Lavoro minorile – indagine Osservatorio Nazionale Fondazione Banco Napoli
In contemporanea con la sua inaugurazione, l’Osservatorio Nazionale sul lavoro minorile, promosso dalla Fondazione Banco di Napoli, ha presentato una prima analisi qualitativa dei dati Istat relativi al lavoro minorile nel nostro paese nell’anno 2002
In contemporanea con la sua inaugurazione, l’Osservatorio Nazionale sul lavoro minorile, promosso dalla Fondazione Banco di Napoli, ha presentato una prima analisi qualitativa dei dati Istat relativi al lavoro minorile nel nostro paese nell’anno 2002.
Durante tale presentazione è stato inoltre comunicato che entro l’estate saranno disponibili rapporti relativi alle presenze di lavoratori minorenni specifici per aree (Mezzogiorno, Centro Italia, Nord Est) e settori.
Il rapporto premette innanzitutto che l’Istat riconosce la difficoltà di una quantificazione del fenomeno in particolar modo in relazione ai lavori domestici e all’interno di imprese famigliari.
Un ulteriore dato che indica con molta probabilità una presenza maggiore di minori impiegati è poi connesso all’esclusione dal computo delle statistiche ufficiali tanto dei minori immigrati irregolari o in fase di regolarizzazione quanto dei bambini rom.
Premesso ciò è interessante notare:
a-come tra i bambini tra i 7 e 10 anniimpiegati in lavori continuativi o non continuativi (circa 12.500) l’ 87% di questi proviene da famiglie sotto o ai limiti della soglia di povertà e come il 99% di queste rientrerebbe nelle soglie per aver diritto al reddito minimo di inserimento così come sperimentato nella passata legislazione;
b-mentre nella fascia 11-13 anni si stimano più di 66 mila lavoratori, il dato maggiore continua a riguardare la fascia 13-14 con quasi 70 mila unità; questa ultima registra una dispersione scolastica nell’ultimo anno (14°) pari al 78%. Paradossalmente è in questa fascia che si concentra il maggior numero di “non frequentanti” (a differenza delle altre fasce dove gli orari di lavoro si concentrano nella fascia oraria successiva alle lezioni).
Altri dati interessanti che emergono sono che:
-svolgono lavori continuativi più di 12.000 ragazzi e ragazze nella fascia 7-14;
-svolgono lavori non continuativi ma comunque superiori alle 8 ore settimanali 19.200minori;
-la ripartizione per luoghi di lavoro vede il 14,9% dei minori che lavorano esercitare in negozi, il 17,9% in bar, ristoranti o alberghi, il 14,1% in attività agricole in campagna, il 7,4% in officine o laboratori, il 11,8% in fabbriche o cantieri, il 6% presso mercati di strada;
-il 51% dei minori lavora con genitori o parenti;
-la ripartizione geografica vede il nord est al primo posto con il 19,4% del totale dei minori che lavorano, seguito dal nord ovest (14,1%), dal sud (13,9%), dalle isole (12,3%) e dal centro Italia (9,6%);
-le principali mansioni svolte sono nell’ordine: camerieri, commessi nei supermercati, operai nei laboratori di pelletteria, operaie cottimiste soprattutto nel settore tessile, agricoltori e pastori;
-una parte, statisticamente individuata tra il 4 e il 7% lavora organicamente in attività criminali.
Per maggiori informazioni sulle attività (tra cui un numero verde per segnalazioni e assistenza) dell’Osservatorio nazionale sul lavoro minori, promosso dalla Fondazione Banco di Napoli ci si può rivolgere alla seguente e-mail: oss.lavorominorile@libero.it.
Roma, 5 maggio 2003