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Il sapere sacrificato sull’altare del calcio

A proposito delle partite di sabato

12/09/2005
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di un gruppo di genitori ed insegnanti di Modena a proposito delle “nuove norme” per lo svolgimento delle partite di serie B il sabato pomeriggio.

Roma, 12 settembre 2005

Testo lettera

Forse non tutti sanno cosa implicano le partite la sabato: è il solito sistema, privatizziamo gli utili e pubblicizziamo i costi
Con il decreto Pisanu i locali pubblici devono essere sgomberati 7 ore prima delle partite e le strade transennate.

Nei dintorni dello stadio di Modena ci sono 7 scuole superiori e una facoltà universitaria:
1. Facoltà di Economia Marco Biagi
2. Istituto Professionale Statale Fermo Corni
3. Istituto Sacro Cuore
4. Istituto Tecnico Industriale Statale Fermo Corni
5. Istituto Tecnico Statale Commerciale J. Barozzi
6. Liceo Ginnasio Muratori
7. Liceo Ginnasio S.Carlo
8. Liceo socio-psico C.Sigonio (succursale di Via Rainusso 66)

Se consideriamo una media di 500 studenti per scuola abbiamo un totale di circa 4000 famiglie a Modena interessate alla faccenda (solo IPSIA Corni ed ITI Corni sono più di 2000).

a. Pensare alle partite alle 15, vuol dire non fare lezione in tutte queste scuole.
b. Pensare alle partite alle 17, vuol dire sospendere le lezione alle 10.
- quanti studenti andranno a scuola per due ore al sabato?
- Qualcuno ha pensato ai mezzi di trasporto alle 10 per tutti quelli che sono fuori sede?

È evidente che non puoi avere un calendario scolastico legato alle alternanze casa e fuori casa delle partite, perciò occorre togliere tutti i sabati, che in un anno scolastico sono minimo 33. Questo comporta due ipotesi:

1. allungare l’anno scolastico di almeno 33 giorni lavorativi (in un mese ce ne sono 22) e finire l’anno scolastico a fine luglio, bloccando le ferie di migliaia di famiglie e costringerle a rimanere a luglio in città.
2. recuperare le lezioni (5 ore) facendo fare agli studenti uno o due pomeriggi:

  • 4000 studenti dovranno pranzare fuori casa due volte la settimana.

  • Le scuole superiori non hanno mense.

  • Un pasto quanti euro costa? Sette? Otto? 15 € la settimana per famiglia? 60.000 € la settimana? Cioè due milioni di euro l’anno in più per le famiglie modenesi.

  • Il rendimento scolastico pomeridiano è nettamente inferiore, sia quello degli studenti che quello dei docenti: cioè occorre diminuire contenuti ed obiettivi.

Tutto questo per permettere alle società di serie B e alla lega calcio di lucrare più soldi con le attrezzature pubbliche (lo stadio di chi è?), di utilizzare personale pubblico (poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco chi li paga?).

Per non parlare dell’Università che verrebbe bloccata, sia come attività didattica che come biblioteca, museo ed iniziative varie.
La fiera dell’antiquariato? Gli antiquari continueranno a venire? E con le strade transennate, bar, negozi e ristoranti terranno aperto?
Possiamo anche pensare ad una terza ipotesi per le scuole: sopprimiamo le lezioni e accorciamo gli orari scolastici da sette a sei giorni: questo vorrebbe dire licenziare un dipendente scolastico su sette e questo sarebbe un risparmio. Oltretutto più la gente resta ignorante meglio è governabile. Nei bei tempi andati sui muri c’era scritto “non pensare c’è chi pensa per te” e il “pane et circenses” è sempre un metodo di governo come un altro.

Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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