Contratto: i lavoratori chiedono conto. Articolo di E. Panini su "Italia Oggi"
Pubblichiamo l'articolo di Enrico Panini apparso il 28 giugno u.s. sul quotidiano Italia Oggi.
Anche in queste settimane continua incessante la richiesta dei lavoratori della scuola ai sindacati di conoscere quando riceveranno gli incrementi salariali relativi al II biennio del contratto 2002 – 2005, in seguito alla sottoscrizione dell’Intesa con il Governo del 27 maggio scorso.
Richieste analoghe arrivano nei nostri uffici o durante le tante riunioni in corso dai lavoratori di Accademie e Conservatori, dai Dirigenti scolastici, da chi opera negli Enti di Ricerca e nelle Università.
Dietro a questa incessante richiesta non c’è solo la legittima esigenza di conoscere ed il diritto a vedersi riconosciuti rapidamente gli aumenti contrattuali dopo che i contratti biennali sono scaduti ormai da 19 mesi e dopo che la sottoscrizione dell’Intesa con il Governo è stata preceduta, e resa possibile, da una intensa stagione di scioperi generali.
In questa richiesta c’è di più: una condizione economica sempre più difficile per tantissimi lavoratori, in particolare i giovani, i precari, coloro che occupano i livelli retributivi più bassi; buste paga che arrivano con crescente fatica a fine mese; una condizione molto grave di incertezza economica, personale e collettiva, che si fa sentire sempre di più.
Da queste ragioni nasce la necessità di fare presto e di trattative veloci.
A fine giugno è prevista l’emanazione dell’Atto di Indirizzo generale che riguarda tutti i comparti pubblici. Poi, entro la metà di luglio, dovrebbero essere emanati gli Atti di Indirizzo della Scuola e dello Stato.
Il primo problema è che i tempi di emanazione degli Atti di Indirizzo, se confermati, non risulteranno per nulla veloci, considerato che la firma a Palazzo Chigi risale a fine maggio.
Ma c’è un secondo problema: nulla si sa dei tempi di altri importanti Atti di Indirizzo (Università ed Accademie) per i quali il ritardo non è ulteriormente giustificabile. Devono, inoltre, essere emanati anche gli Atti relativi ai comparti contrattuali della Dirigenza e della Ricerca, che da poco hanno avviato le trattative per il I biennio, per completare anche in questi settori la stagione contrattuale contrattando, di fatto, i due bienni economici in sequenza.
L’Intesa per il II biennio è molto precisa e riguarda l’attribuzione degli incrementi economici. Essi decorreranno dal 1° gennaio 2004 con un incremento crescente nei due anni, quindi ci saranno arretrati e non una tantum. Solo una piccola parte (lo 0.7%) potrà essere corrisposta dopo l’approvazione della Finanziaria per il 2006 ma la distribuzione potrà essere comunque definita subito dal contratto, fermo restando che la effettiva corresponsione non potrà che decorrere successivamente. Una parte di risorse (pari al 10%) sarà destinata alla parte “variabile” della retribuzione: quella continuativa (CIA e RPD) e una parte minore al Fondo di scuola per il ripiano delle disponibilità erose dall’inflazione.
L’Intesa, poi, fa riferimento ad alcuni temi che non hanno ricadute dirette sulla contrattazione perché o sono raccomandazioni o presuppongono altri atti, e comunque non trovano relazione con il rinnovo contrattuale della scuola.
Pertanto, ci sono tutte le condizioni, avendole convenute con il Governo, per fare rinnovi contrattuali leggeri dal punto di vista dei contenuti e favorire, anche così, una rapida approvazione da parte degli organi di controllo.
Il nostro obiettivo è far avere gli incrementi retributivi nelle buste paga di ottobre o, al più tardi, con le retribuzioni del mese di novembre.
Perché ottobre-novembre siano mesi di aumenti contrattuali bisogna però volerlo in due.
Noi la nostra parte la vogliamo fare e lo dichiariamo esplicitamente.
Occorre che la faccia anche il Governo.
Se non fosse così significherebbe che ci sono ripensamenti in corso ma, se così fosse, non staremmo fermi ad osservare.
Roma, 1 luglio 2005