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La FLC CGIL scrive alla ministra Bernini su precariato e relazioni sindacali
Il DDL 1240 serve solo a mantenere un livello alto di precariato senza diritti e sottopagato ed è grave che non si parli dell’ordinamento professionale dei ricercatori e tecnologi e del fatto che 10.000 tecnici amministrativi degli EPR non abbiano ancora ricevuto gli emolumenti che gli spettano da anni.
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Roma, 10 febbraio 2025
Alla Prof.ssa Anna Maria Bernini
Ministra dell’Università e Ricerca
Oggetto: Calendarizzazione incontri di confronto
Egregia Sig.ra Ministra,
in occasione dell’incontro del 10 gennaio, come previsto dalla convocazione, si è discusso del DDL 1240 e la FLC CGIL ha ribadito la posizione fortemente critica rispetto al moltiplicarsi dei possibili contratti di tipo precario insieme alla richiesta di riprendere e rafforzare quanto previsto su reclutamento straordinario e stabilizzazioni dalla legge di bilancio 2022, unica vera soluzione per riassorbire la bolla di precariato che nel corso degli anni si è formata nell’alta formazione e nella ricerca, così da avvicinarci alla media dei docenti e ricercatori degli altri paesi europei ed evitare anche la continua fuga dei cervelli all’estero. La nostra critica di fondo al DDL 1240 è dovuta al fatto che più che porre le basi per una soluzione al problema, appare rispondere all’esigenza di continuare a mantenere un elevato numero di lavoratori precari con retribuzioni basse e con pochi diritti e tutele, e ciò, oltretutto, anche in evidente contrasto con il DL 36 del 2022, emanato in coerenza della riforma 1.1 della Missione 4, Componente 2 del PNRR.
A margine dell’incontro del 10 gennaio si è tenuta anche una riunione più specifica sulla situazione del precariato negli enti pubblici di ricerca, nella quale è emerso che il monitoraggio deciso nella riunione del 20 dicembre è stato avviato e quasi concluso: si è quindi convenuto sulla necessità di un ulteriore incontro a breve per un l’approfondimento sui dati definitivi, anche se, risulta già evidente, la necessità di ulteriori risorse per avviare i processi di stabilizzazione negli enti, sia quelli vigilati dal MUR che da altri ministeri. Sempre relativamente agli EPR, nella riunione abbiamo avanzato la proposta di discutere della situazione relativa al personale di ruolo, visto che è il solo che nella precedente tornata contrattuale non ha avuto rinnovato l’ordinamento professionale e ciò anche per via di norme che rendono oltremodo difficile trovare una sintesi contrattuale, come il caso dell’articolazione in tre distinte aree e non in tre livelli del profilo dei ricercatori e tecnologi, aspetto che se non risolto positivamente ostacolerebbe fortemente i passaggi interni a primo ricercatore\tecnologo e a dirigente di ricerca\tecnologo.
Si richiede pertanto che il confronto su questi temi, come sulle altre tematiche evidenziate per i settori di università e AFAM, possa proseguire attraverso una calendarizzazione di incontri che consenta effettivamente di affrontare e, là dove possibile, portare ad una soluzione condivisa quanto discusso.
Naturalmente come Organizzazione sindacale ci poniamo sempre l’obiettivo di portare un miglioramento concreto alle condizioni materiali di chi rappresentiamo e in quest’ottica, rispetto alle modalità e ai tempi del confronto in atto al MUR, non possiamo non evidenziare alcune criticità.
Esplicativa a riguardo la vicenda dell’utilizzo delle risorse per la valorizzazione professionale del personale tecnico amministrativo degli enti pubblici di ricerca stanziate nelle leggi di bilancio 2022 e 2024, tema rispetto al quale, nonostante le ripetute richieste, non c’è stata ancora la possibilità di un approfondimento, nonostante l’urgenza di trovare una soluzione, come già successo negli anni scorsi per i lavoratori dell’università e dell’AFAM, risulta assolutamente evidente, dato che ci sono circa 10.000 lavoratori che da anni avrebbero dovuto avere un aumento in busta paga che ancora non hanno avuto, a differenza di tutti gli altri lavoratori del pubblico impiego che invece hanno da subito usufruito delle risorse aggiuntive stanziate: riteniamo che in un contesto di attenzione alle relazioni sindacali non si possa eludere il confronto su un tema di questa importanza per ricercare una soluzione condivisa, e ciò a maggior ragione in presenza di iniziative unilaterali dei Presidenti e dei Direttori generali degli EPR che rischiano di dilatare ulteriormente i tempi, considerata anche l’ormai prossima uscita del DL PA 2025.
Rimanendo comunque fiduciosi della reciproca volontà di confronto, si ribadisce la richiesta a procedere con urgenza alla calendarizzazione di prossime riunioni sui temi posti ed emersi nei precedenti incontri.
In attesa di riscontro, si porgono cordiali saluti
Il Segretario generale FLC CGIL
Gianna Fracassi
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