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Incontro con la Ministra Bernini: l’impegno a futuri approfondimenti

Il resoconto e tutte le tematiche affrontate nell'incontro.

24/07/2024
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Si è svolto oggi al MUR un incontro tra la Ministra dell’Università e della Ricerca e la nostra Organizzazione Sindacale.

Molti sono i temi che abbiamo posto all’attenzione della Ministra, della delegazione del ministero e del Presidente dell’ARAN che partecipava alla riunione.

Non potevamo che iniziare dalla richiesta di un sistema di relazioni sindacali stabili che consenta un rapporto costante con il ministero; troppo tempo è trascorso dall’ultimo incontro e la necessità di confrontarsi con le tante questioni che riguardano Università, Ricerca e Afam diventa sempre più necessaria.

A questo proposito abbiamo reiterato la richiesta di attivare, come stabilito dal CCNL per il settore Università, l’organismo paritetico per l’innovazione che può diventare lo strumento attraverso cui si rende operativo il confronto con il ministero.

Nel chiedere un confronto sull’atto di indirizzo che deve essere emanato prima dell’inizio della trattativa sul prossimo Contratto Nazionale abbiamo portato all’attenzione alcune osservazioni preliminari.

La prima non può che essere quella delle risorse che il governo ha stanziato per il rinnovo dei contratti pubblici: esse sono a mala pena un terzo di quelle necessarie per la tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni; la necessità che abbiamo rappresentato è che si dovranno stanziare per il contratto Istruzione e Ricerca, quello che ha più dipendenti tra quelli dei comparti pubblici, risorse aggiuntive per i dipendenti dei settori di cui si occupa il MUR come avevamo già chiesto in occasione di un analogo incontro con il MIM per i lavoratori della scuola.

Abbiamo sottolineato che il personale contrattualizzato dell’università ha le retribuzioni più basse tra tutti i settori pubblici, su questo bisogna intervenire per colmare tale differenza che non ha alcun rapporto con la professionalità dei lavoratori di questo settore; abbiamo chiesto, anche, che vengano destinate alla retribuzione tabellare per Università e Ricerca tutte le risorse aggiuntive stanziate nella precedente tornata contrattuale come già fatto per il personale delle istituzioni dell’AFAM.

Sempre sull’atto di indirizzo abbiamo indicato la necessità che venga posta attenzione alla questione dei Collaboratori Esperti Linguistici, per questa categoria è necessario prevedere un apposito finanziamento per l’adeguamento delle retribuzioni a quello che è ormai riconosciuto come riferimento salariale dalle sentenze della Corte Europea per gli ex Lettori di madre lingua.

Sugli enti di Ricerca, rispetto all’atto di indirizzo, abbiamo evidenziato la necessità di avere espliciti riferimenti alla riforma dell’ordinamento che, fallita la sequenza contrattuale, deve essere affrontato nell’ambito del nuovo CCNL 2022-24: da una parte, va garantita l’unicità del profilo del ricercatore e quello del tecnologo, come stabilito dall’articolo 15, con la previsione che il terzo livello sia effettivamente di transito, e dall’altra, che, per i tecnici e amministrativi, si riprenda la discussione da quanto di positivo avevamo costruito durante la precedente trattativa. Inoltre, alla Ministra dell’Università e della Ricerca, abbiamo anche chiesto di svolgere nel concreto quel ruolo di coordinamento delle politiche del settore, di cui c’è una estrema necessità, vista, ad esempio, tutta la vicenda delle risorse aggiuntive enti MUR ed enti non MUR.

Sulle sequenze contrattuali, in particolare sul Contratto di Ricerca la Ministra ci ha rappresentato l’ intenzione di valorizzare tale figura, per quanto ci riguarda abbiamo ribadito, che con qualche opportuna modifica, questa sequenza può trovare una conclusione positiva; abbiamo però approfittato per chiedere una modifica normativa che in futuro permetta la definizione di diritti, doveri e condizioni di lavoro oltre che la quantificazione di una retribuzione così come prevede oggi la legge.

Altra questione che abbiamo posto, legata anch’essa ad una sequenza contrattuale, è quella del personale delle Aziende Ospedaliere Universitarie che necessita di un intervento normativo da troppo tempo atteso; abbiamo confermato la nostra disponibilità ad un confronto su questo anche rispetto ad un tavolo congiunto con il Ministro della Salute quanto mai necessario per trovare una soluzione che salvaguardi la peculiarità dei Policlinici come luoghi in cui assistenza, formazione e ricerca concorrono con pari dignità alla missione istituzionale di queste istituzioni, anche attraverso la specificità dei lavoratori che lì prestano il proprio impegno.

La questione della definizione di un impianto normativo che riguardi il mondo composito delle università telematiche per noi rimane di primaria importanza con l’obiettivo di salvaguardare il diritto di tutte le studentesse e di tutti gli studenti di poter accedere ad una formazione di qualità ; non vorremmo che in un contesto di risorse che diminuiscono per il sistema universitario la soluzione che viene ventilata sia quella di abbassare i requisiti per l’attivazione dei corsi universitari per tutte le istituzioni, tradizionali e telematiche.

Sul tema delle università telematiche abbiamo anche chiesto un intervento che specifichi che il contratto di riferimento applicato per il personale TAB debba essere quello Istruzione e Ricerca.

La FLC ha rappresentato tutte le perplessità sulla ventilata riforma delle figure del preruolo universitario; l’ipotesi di intervento per poter attivare da parte delle università rapporti di lavoro con poche tutele e con il rischio di sfruttamento ci vede fermante contrari e lo abbiamo ribadito per l’ennesima volta.

Per ultimo, solo in termine di ordine temporale, abbiamo manifestato tutte le nostre preoccupazioni per il forte ridimensionamento delle risorse del FFO dell’Università; per primi abbiamo lanciato l’allarme su un sistema ormai al collasso che si sostiene solo grazie all’utilizzo di forme di precariato non più sostenibili; il taglio previsto già da quest’anno metterà nelle condizioni di non poter sostenere la normale attività di formazione e ricerca per molti atenei mettendo in forte discussione la sopravvivenza del sistema universitario già fin troppo fragile e sottodimensionato.

La Ministra, che all’inizio della riunione aveva dichiarato la sua volontà di ascolto delle nostre istanze, ha proposto di approfondire ogni singola questione attraverso incontri specifici e si è resa disponibile al coinvolgimento delle organizzazioni sindacali sui temi di interesse comune che le abbiamo rappresentato.

Ci auguriamo che questa disponibilità si concretizzi, nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori ma più in generale del sistema di Formazione e Ricerca del nostro Paese.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Al via la
campagna referendaria.

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