Regno Unito. La giornata campale degli studenti britannici
Battaglia intorno al parlamento tra studenti e polizia. Coinvolto persino il Principe Carlo e la consorte. La maggioranza approva di misura la legge ma i liberali ne escono spaccati.
Come annunciavamo ieri pomeriggio alla fine la giornata londinese di ieri si è risolta in un violento scontro campale tra gli studenti (circa 40.000) e la polizia in assetto antisommossa. In vari punti la forza degli studenti ha sfondato i cordoni di polizia irrompendo negli ingessi di alcuni ministeri e di nuovo in quella del partito conservatore, già presa d’assalto un mese fa. Numerosi i feriti nelle cariche di polizia che alla fine ha fatto intervenire anche i reparti a cavallo. Dunque non solo il sit-in davanti al Parlamento ma anche West End londinese trasformato in un campo di battaglia, una battaglia durata fino a notte e che alla fine ha coinvolto anche il Principe Carlo e la consorte, che si recavano a teatro, la cui auto, imbottigliata negli scontri, è stata oggetto del lancio di vernice.
La battaglia e la notizia del coinvolgimento del principe hanno oscurato il triste risultato politico della giornata. Infatti il Parlamento ha comunque approvato la legge che costerà agli universitari britannici oltre 40.000 euro (9.000 sterline all’anno).
L’ha approvata, ma con una maggioranza di soli 20 voti, contro gli 80 seggi differenziali di cui gode la maggioranza parlamentare di conservatori e liberali che sostiene il governo Cameron-Clegg.
Ne è uscito spaccato il partito liberal-democratico: sul dissenso dei deputati questo partito, che aveva condotto la campagna elettorale all’insegna del no all’aumento delle tasse, faceva perno la pressione dei dimostranti. E in effetti solo 27 deputati, tra cui il vice-premier Clegg, hanno votato a favore del provvedimento, mentre 20 hanno votato contro, 10 si sono astenuti e 3 erano assenti. Anche 6 deputati conservatori hanno votato contro e 2 si sono astenuti. Di tutti costoro oggi il quotidiano Guardian pubblica i nomi e la circoscrizione elettorale uninominale che rappresentano: a buon rendere, evidentemente.
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