Francia: e’ nella scuola la prima sconfitta di Sarkozy
Nella scuola i primi dolori per il neoeletto presidente francese e per il suo partito.
Se l’affermazione elettorale di Nicolas Sarkozy alla presidenza della repubblica è sembrata una marcia trionfale, la prima sconfitta che deve incassare è proprio sul fronte sindacale della scuola. L’11 giugno infatti il neo eletto presidente della repubblica ha dovuto annunciare il ritiro del decreto che porta il nome del suo compagno di partito Gilles De Robien, ministro dell’educazione del precedente governo, in cui Sarkozy stesso ricopriva l’incarico di ministro degli interni.
Non una sconfitta diretta dunque ma certo una smentita della linea del suo partito.
Il Decreto Robien si caratterizzava per il tentativo di modificare lo stato giuridico degli insegnanti, della secondaria in modo particolare, con l’aggiunta di un’ora in più di insegnamento, l’utilizzo su discipline affini e attività complementari di servizio. Tutto ciò è abrogato.
E’ abrogato anche il cosiddetto apprendistato junior che di fatto abbassava l’obbligo scolastico scolastico a 14 anni.
Questo risultato è il frutto di otto mesi di lotta, di cui la stampa italiana non ha dato molte notizie, ma che pur senza raggiungere gli apici di altre battaglie vicine o lontane nel tempo ha costituito un impegno indefesso dei sindacati della scuola, in particolare dello Snes-Fsu che raccoglie la maggioranza dei consensi nel settore secondario. La lotta è iniziata ad ottobre 2006 con una campagna di informazione, seguita da una “giornata nazionale di espressione” il 29 novembre, da uno sciopero nazionale unitario della scuola secondaria il 18 dicembre, da una manifestazione nazionale il 20 gennaio, da un altro sciopero nazionale l’8 febbraio indetto da 15 organizzazioni sindacali studentesche e genitoriali, da azioni decentrate nei mesi di febbraio e marzo, dallo sciopero nazionale di insegnanti e studenti del 20 marzo indetto da Fsu e Unl e infine dal Forum delle Scuole all’Esplanade des Invalides il 23 maggio.
Con il ritiro del Decreto Robien Sarkozy tenta probabilmente di riportare la scuola in acque più calme, anche se i sindacati non si fanno troppe illusioni: da un lato Sarkozy mantienefermo il proposito dimantenere la legge Fillon sulla scuola,vuole sopprimere i bacini di utenza e rimettere incausa le zone di educazione prioritaria, dall’altro lo Snes chiede che vangano ristabiliti i 5000 posti soppressi, l’assunzione dei precari e le liste complementari nei concorsi, oltre aqmantenere la consegna per i suoi iscritti del rifiuto delle ore supplementari.