Direttiva Bolkestein: voto favorevole alla Commissione Mercato Interno
Continua la mobilitazione in attesa del voto in aula di gennaio
Con 25 voti a favore (Ppe, liberal-democratici e la destra dell’Uen), 10 contrari e 5 astenuti, la Commissione Mercato Interno del Parlamento Europeo ha dato il proprio sì alla direttiva Bolkestein.
I servizi d’interesse economico generale (come l’energia e l’acqua) rimangono nel campo d’applicazione della normativa, mentre si mantiene intatto il principio del paese d’origine, affidando al Paese in cui si presta l’opera l’attività di supervisione su alcune materie. Per quanto, però, riguarda il diritto del lavoro, la legislazione applicabile resta quella dello Stato dove si svolge il servizio e non quello del Paese d’origine.
La Ces, pur affermando la propria soddisfazione per l’esclusione del diritto del lavoro, ribadisce in un comunicato i punti su cui non è possibile transigere e precisamente:
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L’esclusione dei servizi d’interesse generale, in particolar modo i servizi sociali e l’acqua
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L’esclusione di settori particolari come la sicurezza privata e le agenzie di lavoro temporaneo
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Il ritiro o modifiche sostanziali al principio del paese d’origine, in quanto mette in atto una competizione non equa tra i fornitori di servizi e crea nuove ed inaccettabili forme di discriminazione che mettono a rischio i posti di lavoro nel settore dei servizi invece che promuoverli.
La decisione ora passa al Parlamento europeo che voterà in seduta plenaria nel mese di gennaio. Il Comitato italiano Fermiamo la Bolkestein, di cui la FLC è parte , ha già proclamato una manifestazione a Strasburgo in occasione della discussione al Parlamento Europeo, per sostenere il ritiro della Direttiva.
Roma, 24 novembre 2005
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