Conferenza speciale ETUCE 2018 ad Atene: cronaca del II giorno
La FLC CGIL ha partecipato attivamente alla discussione, riportando le peculiarità italiane e proponendo soluzioni che attraverso le organizzazioni sindacali e un’azione collettiva avrebbero avuto possibilità di modificare il quadro generale.
Durante la seconda giornata della conferenza speciale dell’ETUCE, si sono discusse approfonditamente in assemblea plenaria, dopo mesi di elaborazione partecipata e collettiva, le seguenti risoluzioni:
1. Richiedere dialogo, condivisione e scelte. Verso un’ecologia di pratiche scolastiche partecipative.
Rendere attrattiva la professione docente non è solo questione di salario, ma anche di essere considerati baluardi della democrazia partecipativa nelle scuole
2. Il rapporto tra i sindacati della conoscenza e le nuove generazioni.
La diminuzione della partecipazione delle nuove generazioni alla vita sociale e a quella sindacale rende necessari che gli stessi sindacati si occupino delle nuove sfide che affrontano queste generazioni.
3. Il coinvolgimento dei docenti in tutte le decisioni che riguardano la professione e il sistema educativo.
In troppe occasioni la voce dei docenti è volutamente ignorata; essa è invece fondamentale per tutte le norme che regolano la professione, compresi i livelli di competenza per l’ingresso nella carriera.
4. La scelta delle priorità nello sviluppo del piano d’azione dell’ETUCE sull’uguaglianza, la diversità e l’inclusione.
Le trasformazioni rapide della società, dalla globalizzazione allo sviluppo tecnologico, passando per le migrazioni hanno creato delle situazioni dove sono sorte discriminazioni di ogni tipo che vanno affrontate con decisione e chiarezza.
5. Disegnare il futuro dell’Europa: il ruolo dei sindacati della conoscenza.
Se consideriamo la conoscenza come un elemento fondamentale per il futuro dell’Europa, come un prerequisito fondamentale della democrazia e come un diritto fondamentale e un bene comune, allora diventano centrali le seguenti questioni: il dialogo sociale e la contrattazione collettiva, l’esercizio effettivo dei diritti, la difesa dell’istruzione contro la privatizzazione e la commercializzazione, le sfide di una società più aperta, il rafforzamento della solidarietà contro la frammentazione, il diritto all’organizzazione, le riforme della conoscenza che stanno cambiando il mondo del lavoro, la trasformazione digitale.
6. Rafforzare la libertà accademica in Europa.
Negli ultimi anni ci sono troppi casi di aperte violazioni e dell’autonomia istituzionale, da parte di governi autoritari, forze anti democratiche e da un indotto atteggiamento anti scientifico, che legittima ogni azione accaduta. Non ultimi, i tagli delle risorse hanno spesso messo in ginocchio la ricerca e l’insegnamento universitario.
La FLC CGIL ha partecipato attivamente alla discussione, riportando le peculiarità italiane e proponendo soluzioni che attraverso le organizzazioni sindacali e un’azione collettiva avrebbero avuto possibilità di modificare il quadro generale.
Contemporaneamente si sono avviate le basi di un progetto che coinvolge i sindacati del Sud Europa per analizzare le forme di privatizzazione della conoscenza, sia quelle ufficiali che quelle nascoste, per organizzare delle azioni di contrasto efficaci, comuni e a livello nazionale.