“Tra i bianchi di scuola”, recensione del libro di Esperance Hakuzwimana
Segnaliamo un libro che non è solo una lettura, ma l’esperienza di un incontro schietto e autentico con i vissuti e il punto di vista dei ragazzi e delle ragazze, italiani, con background migratorio. Un libro che non fa sconti, che legge con puntuta precisione la realtà e i comportamenti di molti, ma sa indicare anche delle prospettive
Non è un errore: il libro che segnaliamo, Tra i bianchi di scuola. Voci per un’educazione accogliente (Einaudi, 2024) parla proprio dei bianchi che stanno a scuola (e non solo a scuola) e di come la loro, la nostra!, relazione coi nuovi italiani sia venata di pregiudizi, spesso discriminatoria, talvolta manifestamente razzista. Un’esperienza davvero istruttiva per tutti, e in particolar modo per la gente di scuola, quella di ritrovarsi descritti e giudicati, anche severamente, riconoscere le goffaggini, gli smacchi, le manifestazioni di malanimo, l’incapacità di “vedere” questi ragazzi e ragazze per quel che sono e perfino di chiamarli con il loro nome, senza storpiarglielo.
CON/CITTADINANZE Insieme è meglio, anche a scuola |
Stimolanti sono gli accenni a come la scuola potrebbe e dovrebbe cambiare per essere davvero accogliente e svolgere la sua funzione di promozione culturale e sociale. Soprattutto è utile confrontarsi con il loro punto di vista. Va detto al plurale, loro, perché l’autrice Esperance Hakuzwimana, giovane e promettente scrittrice italiana di origini africane, scrive sì in prima persona, ma al plurale, parla di noi e voi, in questo modo si fa voce e interprete dell’esperienza dei tanti ragazzi e ragazze con background migratorio. E facendosi voce e parola, esercita cittadinanza. Quella cittadinanza che è loro negata o resa un percorso ad ostacoli.
La sua scrittura esprime una forza briosa e vitale che del resto è evidente anche in questo video.
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