Assegnisti alla ricerca dei contributi previdenziali scomparsi
La FLC CGIL è a disposizione di lavoratrici e lavoratori precari per verificare la propria posizione contributiva e segnalare eventuali ammanchi.
In questi giorni l'associazione GAP 11 degli assegnisti di ricerca di Pavia ha acceso nuovamente la luce su una vicenda gravissima: molti assegnisti di ricerca, nell'estratto conto INPS, si ritrovano privi di buona parte dei contributi previdenziali versati. Non si tratta di un caso isolato, ma di una condizione che accomuna molte lavoratrici e lavoratori precari iscritti alla Gestione separata dell'INPS.
E' inaccettabile che ai lavoratori e alle lavoratrici precarie non siano garantiti neanche i pochissimi diritti formalmente riconosciuti.
La condizione contributiva degli assegnisti di ricerca - su cui, è bene ricordarlo, si basa gran parte del lavoro di ricerca e (impropriamente) di docenza delle università italiane - è già gravemente mortificata dalla loro condizione contrattuale. In quanto precari (tecnicamente assimilati ai co.co.co), infatti, tali soggetti si vedono riconosciuti versamenti contributivi inferiori a quelli dei lavoratori subordinati, il ché comporta: minori accantonamenti pensionistici, una tutela della maternità e della malattia spesso ridotte all'osso;, nessun sostegno al reddito quando il contratto scade.
Non riconoscere i contributi versati significa quindi non poter avere neanche accesso alle tutele, ancorché inadeguate, previste per legge in caso per esempio di maternità o malattia, o avere accesso a tutele ridotte.
Ci uniamo alla richiesta avanzata dalla CGIL nazionale all'INPS, con lettera indirizzata al suo Presidente Antonio Mastrapasqua, di fare immediata chiarezza sulla questione delle lacune contributive nelle posizioni previdenziali degli iscritti alla gestione separata e di risolverla quanto prima. Invitiamo, inoltre, le colleghe e i colleghi che lavorano con assegni di ricerca, docenze a contratto, contratto di collaborazione e dottorato di ricerca a contattare la FLC CGIL territoriale per verificare tramite il patronato INCA la propria posizione contributiva.
La vicenda in questione ci chiama però ad affrontare la più generale questione del welfare (non) riconosciuto alle lavoratrici e ai lavoratori precari. Nonostante le promesse sbandierate dal Presidente Monti e dal Ministro Fornero la "Riforma del Lavoro" approvata in estate non ha esteso gli ammortizzatori sociali alle lavoratrici e ai lavoratori precari: L'ASpI e la mini ASpI (i nuovi strumenti che hanno sostituito la vecchia indennità di disoccupazione a requisiti ordinari e a requisiti ridotti) non sono rivolte agli iscritti alla gestione separata INPS. Come più volte denunciato dal Coordinamento Precari FLC, quindi, nel mondo della conoscenza, assegnisti di ricerca, dottorandi, docenti a contratto, collaboratori occasionali e collaboratori a progetto rimango esclusi dalle tutele in caso di disoccupazione, facendo esplodere il paradosso del non riconoscimento di protezione adeguata proprio per coloro, lavoratici e lavoratori precari, che maggiormente ne avrebbero bisogno.
La FLC CGIL rivendica una immediata estensione delle misure di sostegno al reddito in caso di disoccupazione a tutte le lavoratrici e i lavoratori precari del mondo della conoscenza, chiedendo l'estensione dell'ASpI e della mini ASpI anche a coloro che versano alla Gestione separata INPS. Si tratta di un provvedimento di particolare importanza ed urgenza cui coloro che si candidano a governare il Paese devono dare risposta.
Pubblichiamo qui di seguito la lettera indirizzata al Dott. Mastrapasqua, presidente INPS.
________________________________
Roma, 14/01/2013
Dott. Antonio Mastrapasqua
Presidente INPS
Oggetto: Richiesta di incontro in merito al corretto accredito da parte dell'INPS dei contributi degli iscritti alla gestione separata
Egregio Presidente,
con la presente vogliamo porre alla Sua attenzione un problema molto grave che riguarda il corretto accredito da parte dell'INPS dei contributi di coloro che sono iscritti alla gestione separata.
Da alcuni anni infatti ci giungono segnalazioni di lavoratori iscritti a tale gestione che lamentano una mancanza di contributi nel proprio estratto conto.
In particolare queste segnalazioni provengono da lavoratori che prestano la loro opera presso enti pubblici, Università, Enti di Ricerca. L'ultimo caso riscontrato riguarda l'Università degli Studi di Pavia dove gli assegnisti di ricerca lamentano lacune che risalgono in alcuni casi al 2005 per importi che arrivano sino al 50% dei contributi totali. Le ripercussioni sono state immediate, visto che alcuni lavoratori hanno denunciato di non aver ricevuto un importo pieno delle indennità spettanti in caso di maternità o malattia. Dopo aver interpellato le amministrazioni di appartenenza è emerso un malfunzionamento relativo al sistema di versamento e di accredito delle singole posizioni contributive. In sostanza ci risulta che in questi anni potrebbero essere stati versati, ma non registrati sulle singole posizioni, i contributi di moltissimi lavoratori iscritti alla gestione separata.
Si configura quindi una gravissima lesione nei confronti di lavoratori già particolarmente fragili nella loro posizione contributiva. Chiediamo pertanto un intervento urgente per fare chiarezza sulla reale situazione e garantire ai lavoratori iscritti alla gestione separata il corretto accredito di tutti i contributi pregressi, oltre che futuri.
A tal fine Le chiediamo un incontro per essere informati sulla reale situazione e sui provvedimenti che l'INPS intende intraprendere.
In attesa di un cortese riscontro, porgiamo cordiali saluti.
La Segretaria Confederale
Vera Lamonica