Debiti scolastici. Chiarimenti a metà
Non va nel senso pronosticato dalla stampa la circolare del Ministero. E non chiarisce tutto ciò che c'era da chiarire. Ma fa intendere le preferenze del Ministero.
La nota sui debiti scolastici che il Ministero ha diramato il 4 giugno, nonostante le buone intenzioni di portare chiarezza sull’argomento del recupero dei debiti, in realtà non ha chiarito tutto.
Modalità dei corsi
In sostanza l’unica cosa che è stata chiarita è la scelta di lasciare all’autonomia delle scuole le decisioni circa la durata dei corsi, ovvero la questione delle “15 ore si” o “delle 15 ore no”.
Le altre questioni associate a questa (l’utilizzo dei docenti, anche di classi diverse, e il modello di intervento) erano già abbastanza chiare nel testo della OM 92 o si erano via via chiarite in seguito con le faq ministeriali.
Scadenza di recuperi, verifiche e valutazioni
La cosa su cui invece si continua a non mettere un punto fermo è la questione del termine del 31 di agosto per tutte le operazioni o del suo eventuale “sfondamento”. Su questo argomento, contrariamente a quanto nei giorni scorsi era trapelato sulla stampa, la quale aveva addirittura pronosticato un rinvio dell’apertura dell’inizio delle lezioni del prossimo anno, tale da favorire lo scavalcamento del 31 di agosto e l’utilizzo dei primi giorni di settembre, il testo sembra procedere invece verso un rafforzamento della scadenza dell’anno scolastico: “si precisa che entrambe le disposizioni richiamate (DM 80 e OM 92) prevedono che “di norma” i suddetti interventi e le conseguenti verifiche si concludano (…) entro il 31 agosto”.
L’indicazione in se non lascerebbe dubbi. Ma subito dopo si aggiunge: “Eventuali proroghe, motivate da particolari esigenze organizzative, saranno adeguatamente valutate anche in relazione alle implicazioni correlate all’avvio del nuovo anno scolastico. Le iniziative di recupero e la loro valutazione dovranno comunque concludersi entro la data di inizio delle lezioni.”
Da notarsi il carattere impersonale del tutto: ci devono essere motivazioni, ma non giustificazioni da presentare a qualcuno in caso di “sfondamento” del 31, e la cosa deve essere valutata ( dalle scuole, si capirebbe), ma non sottoposta alla valutazione di “superiori”.
Insomma siamo ancora di fronte a formulazioni delle frasi che vanno ancora bene per una scelta o per l’altra. Siamo ancora, nella sostanza, alle cause “inderogabili” dell’OM 92: né più né meno. Se tra queste cause debbano rientrare o non debbano rientrare le ferie degli insegnanti è ancora lasciato all’interpretazione di docenti e capi di istituto e le tensioni che si prometteva di allentare si accentueranno in relazione alle ulteriori esegesi dei testi.
Ma che il Ministero propenda per il 31 agosto come limite ultimo si desume non dagli atti formali, sia l'attuale nota circolare che l'OM 92 e il DM 80 che l'hanno preceduta, ma dalla presentazione che del tutto se ne fa sul sito del ministero: “debiti scolastici: il 31 agosto termine ultimo per il recupero” titola nel portale sotto la rubrica “primo piano”, poi il concetto è ripreso nel titolo della presentazione della circolare ed infine nei sottotitoli della presentazione e nella breve descrizione. Qui la cosa è “senza se e senza ma”, “se” e “ma” che invece nella circolare ci sono ancora.
Un modo ben strano da parte dei responsabili del Ministero per dire cosa fare senza assumersene, nel bene e nel male, la responsabilità!
Risorse
Infine il Ministero lascia intendere che ci sarebbero dei soldi nuovi (circa 57 milioni di euro), ma anche in questo caso prima di entusiasmarsi occorre una seria verifica: avevamo già illustrato quali erano le quantità e i cespiti da cui provenivano i fondi per il recupero (FIS ricontrattato ad aprile e finanziaria 2007). Ci pare che i cespiti non siano cambiati (FIS ricontrattato ad aprile e finanziaria 2007) e non vorremmo perciò trovarci di fronte agli stessi soldi di prima presentati in altro modo.
Roma, 5 giugno 2008
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