FLC CGIL

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La relazione introduttiva che apre la seconda parte dell'assemblea è di Gabriele Giannini, responsabile struttura di comparto della ricerca FLC CGIL.

La relazione, spiega Giannini, costruita intorno ad un lavoro già iniziato da parte di Salvo Merlo, è una panoramica sulle difficoltà della ricerca in Italia e del ritardo che si è accumulato su questo terreno rispetto ai maggiori partner europei e mondiali. Il mancato raggiungimento degli obiettivi di Lisbona conferma questa analisi. Alla cronica difficoltà delle imprese di innovare e di scommettere sulla ricerca per uscire dalla crisi, si aggiunge il non roseo quadro della ricerca pubblica, costituito dall'Università e dalla rete degli Enti pubblici di ricerca. La ricerca, prosegue Giannini, che dovrebbe essere uno dei settori su cui puntare per uscire dalla crisi, continua a non essere una priorità per questo governo. Le politiche non vanno nella direzione giusta, anzi, i provvedimenti contenuti nella manovra sono un vero e proprio terremoto sul sistema degli enti pubblici di ricerca. Precarietà, riordini continui, blocco delle assunzioni e soppressione di enti, sono un pacchetto di misure che non consentono nessuna crescita dimensionale e di qualità del sistema, strozzato anche dalla riduzione dei finanziamenti. Questo mentre gli altri grandi paesi europei, pur impegnati in manovre di contenimento della spesa pubblica, non tagliano i settori della conoscenza (scuola, alta formazione e ricerca). Da noi, invece, la ricerca è solo un costo. Si vuole una ricerca piegata alla logica d'impresa, meno autonoma, precaria, meno libera.

La FLC CGIL chiede un massiccio piano di reclutamento e il superamento del blocco del turn-over, per uscire dalla precarietà dilagante e per rilanciare la ricerca, a partire da quella pubblica; di salvaguardare l'autonomia degli enti e dei ricercatori; di incrementare le risorse; di eliminare dalla manovra i provvedimenti di soppressione di enti, per rinviare ad uno specifico disegno di legge le ipotesi di riassetto del sistema.

Le iniziative di mobilitazione messe in atto in questi giorni sono la legittima risposta delle lavoratrici e dei lavoratori del settore all'attacco che è stato portato alla ricerca pubblica. Occorre sostenere la mobilitazione per richiamare l'attenzione del Paese su questi temi. Smantellare la ricerca significa rinunciare al futuro, soprattutto delle giovani generazioni.

Per questo, conclude Giannini, la FLC CGIL è impegnata nell'organizzazione degli Stati Generali della Conoscenza che si terranno il prossimo autunno.

Scarica la relazione integrale.