Approvato in via definitiva il provvedimento su valutazione e voto in condotta
Si delinea un modello pedagogico che sanziona senza educare e si avalla un provvedimento inefficace per la dichiarata finalità del ripristino dell’autorevolezza del personale scolastico
Come avevamo preannunciato, il 25 settembre 2024, l’Assemblea Generale della Camera ha approvato il disegno di legge governativo A.C. 1830 di revisione della valutazione, del voto in condotta e per la tutela dell’autorevolezza del personale scolastico.
Il provvedimento, di iniziativa governativa, era già stato approvato dal Senato il 17 aprile 2024 e, non avendo ricevuto modifiche durante l'esame svolto dalla VII Commissione Cultura della Camera dei deputati, ha concluso positivamente, come prevedibile, il suo iter parlamentare. A questo punto, poiché la revisione complessiva della disciplina in materia di valutazione del comportamento degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado avverrà nei successivi 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, è lecito supporre che questa parte sarà introdotta a partire dall’anno scolastico 2025/26.
Ricordiamo infine che il provvedimento, su cui la FLC CGIL ribadisce il proprio dissenso, è stato modificato nel corso dell’esame al Senato, con l’introduzione dell’ art. 3, composto di un solo comma recante “misure a tutela dell'autorevolezza e del decoro delle istituzioni e del personale scolastico” in aggiunta alle disposizioni sulla valutazione, la condotta e le scuole a metodo didattico differenziato. Tale articolo prevede che, in casi di sentenza di condanna per i reati commessi in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, è sempre previsto anche il pagamento aggiuntivo di una somma da euro 500 a euro 10.000 a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell'istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa.
Appare difficilmente comprensibile il collegamento tra una sanzione pecuniaria, aggiuntiva ad una condanna, e il rispristino dell’autorevolezza del personale scolastico. La FLC CGIL considera indispensabili, a tale scopo, misure che restituiscano agli insegnanti una rilevanza sociale che proviene anche dal riconoscimento economico. Su questo versante, invece, non si intravede alcun investimento del governo e gli aumenti promessi dallo stesso Ministro Valditara per il personale della scuola non bastano neanche a recuperare l’inflazione. Intanto il Rapporto Ocse-Education at a glance (2024) conferma che i docenti del nostro Paese sono tra i meno pagati d’Europa. Sempre il Rapporto Ocse ci ricorda, infine, che l'Italia destina solo il 4,0 % del suo prodotto interno lordo (PIL) alla spesa pubblica a sostegno degli istituti di istruzione, dal livello primario a quello terziario (incluso il settore Ricerca e Sviluppo). Il dato è inferiore quasi di un punto percentuale rispetto alla media dell'OCSE, che è pari al 4,9 %.
Infine, considerata la prevista modifica dello Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria (D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249), la FLC CGIL auspica il necessario coinvolgimento delle organizzazioni studentesche, in particolare per un documento così importante per la loro vita a scuola e per cambiamenti così rilevanti come quelli annunciati nella legge.
La FLC CGIL considera il provvedimento una misura inefficace e formale che svuota e irrigidisce il rapporto tra scuola e studenti e che propone un’idea di scuola autoritaria, senza alcuna intenzione di educare con più tempo scuola e maggiore supporto educativo. Non ci sono veri strumenti per il ripristino dell’autorevolezza del personale scolastico: in assenza di finanziamenti aggiuntivi non basteranno le dichiarazioni del Ministro o i fantasiosi stratagemmi giuridici proposti a ricondurre le retribuzioni del personale scolastico più in linea con la media al resto d’Europa.
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