FLC CGIL

12:00

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INIZIANO GLI INTERVENTI DAL PALCO

Apre la carrellata degli interventi dal palco Wilma Gidaro, dipendente del Ministero dei Beni culturali che ha denunciato tagli del 10% dell'organico e una riduzione di fondi di un miliardo e mezzo.

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Se i beni culturali piangono, l'ambiente si dispera, come conferma Simone Canesi, 40 anni, da 10 anni precario dell'Ispra, un ente di ricerca proprio sull'ambiente. Canefe è un biologo è ci dice che la politica del governo a tutela dell'ambiente è pari a zero, basta leggere la legge finanziaria e il bilancio del ministero. Chi lavora nella ricerca è in larga misura precario e mal pagato. Oggi in piazza ci sono altissime professionalità che lavorano per il futuro del paese, ma il governo vuole cancellare la ricerca.

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Letizia Passarella dell'Unione degli Universitari ha 21 anni ed è studentessa all'università di Brescia. Dice che gli studenti sono in piazza per protestare contro un governo che vuole radere al suolo il nostro sistema pubblico di istruzione. Un governo che nega il diritto allo studio. Passarella critica la proposta di istituzione del “Fondo per il merito”, che lungi dal garantire il diritto allo studio a chi ne ha bisogno, tendendo conto del reddito e delle condizioni di svantaggio, concede finanziamenti a chi supera i test.

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Giovanni Sciancio è un rappresentante sindacale, mette in guardia dai tentativi governativi di privatizzare addirittura la Protezione civile incominciando a tagliarle i fondi e a tenere i lavoratori in una permanente condizione di precarietà.

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Ludovica Ioppolo è una precaria dell'Università La Sapienza di Roma. Dopo aver elencato i tanti, i più fantasiosi contratti precari esistenti, ricorda che nessuno di essi offre un minimo di garanzia, di continuità, di sicurezza. Si estende sempre più il numero dei precari: 60.000 solo nella ricerca. Il 20 novembre, in un incontro, prosegue Ludovica, abbiamo ribadito il nostro impegno in difesa dell'università pubblica e per il nostro diritto ad un futuro.

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Prende la parola Donatello D'Arcangelo, un docente precario della scuola. Non si possono accettare i tagli alla scuola mentre si stanziano soldi per le scuole private e le spese militari. Il sistema d'istruzione pubblica è un bene comune, essenziale. Il Paese è più che mai spaccato in due come la scuola: la scuola dei ricchi e la scuola dei poveri. Auspica una collaborazione tra il movimento e il sindacato per imporre al governo le nostre ragioni. Ogni scuola deve diventare un presidio per la difesa dei diritti civili e per la democrazia. Proprio la conoscenza è la condizione per la democrazia e la libertà.

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Angelo Buonomo, studente dell'UDS, parla contro la privatizzazione di scuola e università. Dice che una vera riforma la si fa anche sollecitando il protagonismo degli studenti. Nell'augurarsi un sempre maggiore intreccio tra movimento studentesco e movimento sindacale e tra tutti i soggetti della conoscenza, ha chiesto che si apra una discussione per lanciare la proposta di un reddito universale.

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Danilo Marchi, infermiere del CTO, ha detto che gli ospedali sono di fatto mandati avanti dai precari, visto che solo il 10% del turn over viene rinnovato e per chi rimane al lavoro niente contratto e lo spettro del licenziamento.

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Seguito con commozione l'intervento di un vigile del fuoco dell'Aquila, Antonio Salvatori. A L'Aquila non hanno scioperato, non perché non fossero d'accordo, ma per non lasciare da sole le popolazioni terremotate. Anche se le televisioni non lo mostrano, la vita quotidiana è durissima in quelle zone dell'Abruzzo, è un'impresa affrontare la vita quotidiana: ogni giorno accompagnano persone nelle case pericolanti a recuperare effetti personali... Contrariamente a quando si sente in TV ancora la maggior parte della gente sta nelle tende e negli alberghi della costa, da otto mesi. E i vigili del fuoco, tanto elogiati a parole, sono senza contratto da 20 mesi e mancano di mezzi e risorse.

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Carlo Podda, segretario generale della Funzione Pubblica, in apertura del suo interventi, esprime la preoccupazione per l'emergenza democratica che le parole di Berlusconi a Bonn stanno suscitando.

La nostra Repubblica ha un governo che non ha rispetto della Costituzione e proprio perché è insofferente alla Costituzione attacca il lavoro pubblico, che fonda la sua ragione di essere e opera su diritti costituzionalmente garantiti. Il lavoro del ministro Brunetta sulla pubblica amministrazione provoca danni non solo ai lavoratori pubblici, ma anche ai cittadini, in quanto non ci mette in condizione di lavorare bene su quei diritti, rende più difficile ai cittadini l'accesso a quei diritti.

Questo governo disprezza il lavoro. Tremonti in televisione elogia il posto fisso e poi approva una finanziaria che è il più grande licenziamento di massa mai visto.

Podda chiede una legge nazionale di stabilizzazione dei precari pubblici, una soluzione per tanti lavoratori, ma anche per i cittadini che altrimenti rischiano di vedere ridotti i servizi. Ma che paese siamo, si è chiesto, se solo 1 giovane su 5 pensa che avrà un futuro migliore dei suoi genitori?

Quindi Podda ha ricordato le promesse elettorali non mantenute, prima fra tutte la distribuzione del reddito. Infine, ha chiesto a Cisl e Uil se pensano davvero che in questo momento si possa stare fermi, se sia il momento di dividersi. Se non provano imbarazzo ad accontentarsi delle parole del governo senza chiedere quando saranno firmati i contratti e con quanti soldi.

Ascolta l'intervento

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Domenico Pantaleo, segretario generale dalla FLC Cgil, ringrazia i partecipanti per essere tanto numerosi in questa piazza. Lavoratori della scuola e dell'Università, ricercatori, studenti, precari, sono qui per difendere la democrazia, per difendere la dignità di chi lavora. Sono qui con la Cgil contro i provvedimenti del governo e del ministro Brunetta, sono qui per essere solidali con il Presidente della Repubblica e con la Magistratura.

"Ministro Brunetta quelli che sono qui non sono fannulloni!" "Noi della Cgil - prosegue Pantaleo - insegniamo ai lavoratori i loro diritti ma anche i loro doveri! Noi vogliamo efficienza e qualità nelle nostre università, negli enti di ricerca, nell'Afam, nelle scuole di ogni ordine e grado".

Si rivolge al ministro Gelmini che, invece, non si fa carico dei problemi della scuola. È preoccupata - dice Pantaleo - solo della sua immagine mediatica. Lei ha sfasciato la scuola e l'università, ha affondato la ricerca. Ha sfasciato il sistema formativo. Lei parla di riforme. Ma quali riforme, le riforme si fanno con i lavoratori e con le risorse e non con gli annunci e con i tagli. Come si fa a parlare di riforme se i contratti non si fanno, se non si investe o si investe solo in campagne mediatiche? Per le riforme servono obiettivi e non annunci e immagine. Nella Finanziaria non c'è niente nemmeno per il rinnovo contratti!

"Non è giusto! Non è degno di un Paese democratico tutto questo", insiste Pantaleo. Quest'anno migliaia di precari della scuola non hanno avuto la possibilità di avere un nuovo incarico! Migliaia di ricercatori si stanno licenziando nelle università.

La FLC vuole per i giovani, per i lavoratori, per i precari la possibilità di costruirsi un futuro. La nostra battaglia è con i precari e contro la precarietà perché è ingiusta. "Noi vogliamo dedicare lo sciopero di oggi alle ragazze e ai ragazzi di questo Paese. Noi con loro vogliamo un Paese che costruisca uno stato sociale che garantisca il diritto allo studio e un lavoro che garantisca una prospettiva futura".

Questo governo - continua Pantaleo - non riesce ad offrire al Paese giustizia, uguaglianza e libertà senza la Cgil. E senza la Cgil non garantiranno giustizia uguaglianza e libertà nemmeno gli altri sindacati.

A Brunetta diciamo: "i lavoratori riconquisteranno il diritto alle RSU. Che è un diritto alla democrazia e alla partecipazione per la salvaguardia dei loro interessi concreti".

Pantaleo si avvia alla conclusione. Quella di oggi è solo l'inizio di una lunga mobilitazione affinché ai lavoratori venga garantita la dignità e la prospettiva di un futuro in Paese in sviluppo.

Ascolta l'intervento