FLC CGIL

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La parola passa ad Elisabetta Micciarelli, Dirigente scolastico Istituto Comprensivo " Grazie Tavernelle" di Ancona e Referente regionale per l'intercultura presso l'Ufficio Scolastico Regionale delle Marche. La sua relazione ha per titolo " Didattica e strutture per l'accoglienza".

Interviene per analizzare la piattaforma programmatica. Questa idea nasce da un duplice passato. Alcuni anni fa, trovandosi a parlare di integrazione di alunni "stranieri" ad un tavolo sindacale, disse che per la CGIL, era assolutamente necessario, prima di avanzare qualsiasi ipotesi di natura organizzativa e di conseguenza contrattuale, condividere prima di tutto un progetto di integrazione.

Nella giornata di oggi, ci troviamo a ragionare insieme intorno a questa proposta, maturata anche nel corso di recenti iniziative nazionali, che hanno visto mobilitati i docenti italiani delle diverse regioni italiane sullo stimolo e le sollecitazioni di carattere pedagogico e culturale nella ricerca di proposte e di nuovi assetti in grado di dare risposte significative ai nuovi temi dell’istruzione nel nostro Paese.Nell’arco di appena un decennio o poco più lo scenario dell’immigrazione scolastica è radicalmente cambiato ed è quindi necessario cominciare ad operare dei distinguo quando si parla di "straniero". Questo consentirebbe interventi diversificati, calibrati sulle diverse esigenze tra chi non conosce e quindi non parla l'italiano, tra chi parla in vernacolo e non in italiano, tra chi ha perso la sua lingua madre e la sua cultura d'origine, tra chi non ha integrazione sociale.

Nell’arco di appena un decennio o poco più lo scenario dell’immigrazione scolastica è radicalmente cambiato ed è quindi necessario cominciare ad operare dei distinguo quando si parla di "straniero". Questo consentirebbe interventi diversificati, calibrati sulle diverse esigenze tra chi non conosce e quindi non parla l'italiano, tra chi parla in vernacolo e non in italiano, tra chi ha perso la sua lingua madre e la sua cultura d'origine, tra chi non ha integrazione sociale.

Il fenomeno di una concentrazione maggiore di studenti stranieri nelle scuole è un problema legato anche a una mancanza di politiche abitative serie da parte degli EE.LL. e di una mancato dialogo interistituzionale tra i vari organismi di governo. Questo porta ad una localizzazione dei diritti in base alla quale in alcune aree del paese ci sono cittadini di serie A ed altri di serie B.

La concentrazione rappresenta un fenomeno di natura culturale che chiede risposte, attente al presente e anche per il futuro.

Purtroppo anche le ultime scelte politiche del Ministero non fanno ben sperare per poter affrontare con organicità il problema degli alunni stranieri. Manca la formazione dei docenti, c'è un taglio del personale e del tempo scuola e a volte esiste poca sensibilità da parte dei dirigenti scolastici insieme ad una informazione distorta data alle famiglie.

La dott.ssa Micciarelli affronta il tema della valutazione degli alunni stranieri con un riferimento esplicito all'autonomia scolastica che definisce ancora poco agita e, che consentirebbe una valutazione non docimologia, è compito quindi degli organi collegiali la responsabilità di una valutazione multifattoriale.

Scarica la relazione integrale.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Al via la
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