FLC CGIL

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Nella sua relazione introduttiva, Beniamino Lami, segretario nazionale FLC Cgil, sottolinea che lo scopo di questi tre convegni è di giungere alla definizione di una vera e propria piattaforma contrattuale, sulla base delle riflessioni nate dal confronto delle diverse esperienze territoriali che scuola, associazioni ed istituzioni, quotidianamente vivono e fanno vivere.

Prevediamo quindi una iniziativa che terremo probabilmente a Roma, nell'ambito del percorso generale di mobilitazione che la nostra confederazione ha promosso in merito alla questione immigrazione.

La politica dell'attuale governo ha determinato continue trasformazioni che sono andate a peggiorare le condizioni preesistenti.

Se non fosse stato per la voce della Cgil, l'Italia sarebbe apparsa un paese totalmente consenziente ed appiattito sulle posizioni governative, il cui gradimento popolare ci viene quotidianamente sbandierato come in continua crescita.

Le riuscite e partecipate manifestazioni della CGIL “Diritti in piazza” del 27 settembre, hanno indotto le altre organizzazioni sindacali a seguirci.

In questi cinque mesi abbiamo compreso qual'è l'idea di società che pervade le menti di chi ci governa e che vediamo applicata anche nelle scelte di politica economica e sociale.

Si punta ad una società autoritaria, culturalmente povera, insofferente delle diversità e delle differenze siano esse di genere, di cultura, di religione, di colore della pelle e di provenienza territoriale. Una società che è governata da una classe dirigente che mette al bando i valori della solidarietà, dell'accoglienza e dell'universalità dei diritti.

Siamo entrati in una fase critica per la democrazia del nostro paese, una fase di “sonno della ragione e delle coscienze”; è un paese che funziona alla rovescia quello che considera reato l'immigrazione clandestina e non si interroga e non prova orrore per lo scandalo di questo nuovo mercato degli schiavi.

Vai alla relazione integrale.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

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