FLC CGIL

15:10

Decrease text size Increase  text size

Prende la parola Giorgio De Medici per relazionare sui lavori del terzo gruppo: Scuola Media di I°

Ci siamo chiesti, all'inizio, se ci sono responsabilità attribuibili ad errori politico/sindacali che hanno contribuito a determinare la situazione attuale in cui le politiche messe in atto dal governo sembrano avere, anche per effetto della propaganda dei media, un forte consenso nella società.

Ci siamo quindi chiesti se alcune delle scelte adottate dai collegi docenti nella "scuola dell'autonomia" (es.: riduzionedel tempo scuola rispetto al tempo prolungato, riduzione dell'ora di lezione in moduli di 50' ecc.) non siano stati "nostri errori" su cui la riforma Moratti e gli attuali decreti della Gelmini hanno creato i disastri che si profilano.

Ci siamo detti che occorre rimettere in moto iniziative che riportino nei territori la presenza e la forza delle nostre idee e le "piazze del 27 settembre" che dovranno essere un'occasione per rimette al centro della politica ladifesa della scuola pubblica e della sua qualità.

Venendo ai temi più specifici del convegno emerge che "LA SCUOLA DELL'ACCOGLIENZA" corre il rischio di diventare un "ghetto". Si riscontrano classi con il 65% di presenze di immigrati e altre praticamente formate di soli stranieri, come ad esempio avviene nella zona di Porta Palazzo, che da anni registra un continuo afflusso di famiglie immigrate e che essendo il primo approdo delle famiglie immigrate vede una alto numero di inserimenti in corso d'anno scolastico.

In situazioni come queste si riducono drasticamente le iscrizioni di alunni italiani

Negli anni '50/60, Torino è anche stata punto d'approdo della immigrazione interna, quella che vedeva fortissimi spostamenti di persone e famiglie intere dal sud al nord in cerca di lavoro e che in particolare la Fiat offriva.

Anche allora si crearono quartieri ghetto; basti ricordare la Falchera, le Vallette, Via Artom.

Dai fenomeni di quel periodo possiamo trarre insegnamenti per affrontare i problemi attuali.

La media unica dell'obbligo, il tempo pieno prima e successivamente il tempo prolungato, sono stati i modelli che hanno permesso di interagire positivamente con il fenomeno dell'immigrazione, consentendo la nascita della scuola dell'accoglienza.

Cosa ha caratterizzato quel modello di scuola e quali sono gli elementi che riteniamo importante riproporre oggi:

  • tempi distesi e non compressi per lo sviluppo della relazione educativa;

  • capacità, e quindi preparazione, dei docenti a individuare obiettivi e strategie in sintonia con la realtà socialedel territorio in cui è inserita la scuola;

  • un'organizzazione del lavoro in cui il team dei docenti, e non il singolo docente, è punto di riferimento essenziale per la programmazione delle attività e la definizione degli obiettivi da raggiungere;

  • una didattica in cui la lezione frontale è affiancata e a volte sostituita da quella per laboratori;

  • la capacita della scuola di essere parte integrante del territorio e quindi di operare in sinergia con EE.LL, associazioni professionali e di genitori, quartieri.

Tutto questo ci porta a dire che sarebbe necessario, per costruire realmente la scuola dell'accoglienza:

  • un piano di formazione seria e diffusa di tutto il personale che riguardi tutto il team che opera nella scuola (ata, docente, dirigenza scolastica) a partire dalle realtà dove è più alta l'immigrazione, utilizzando formatori competenti e non scollegati dalla specifica realtà territoriale;

  • una formazione mirata, in particolare, alla costruzione di una mentalità e di una didattica interculturale;

  • istituzione della L2, definendo a tal fine risorse aggiuntive di organico anche se non necessariamente ancorate ad una singola scuola;

  • un rapporto organico con tutte le istituzioni del territorio, al fine di ottimizzare le risorse a disposizione e migliorare la qualità degli interventi;

  • costruire reti permanenti di soggetti (associazioni culturali, EE.LL., Asl, mediatori linguistici, orientatori, genitori, ecc.) che a diverso titolo e anche con vario ruolo, si occupano di immigrazione e integrazione;

Oggi l'immigrato non deve essere vissuto come un problema; oltre alle problematiche dell'alfabetizzazione e dell'apprendimento della lingua, infatti ci troviamo, spesse volte, anche di fronte ad allievi che esprimono e raggiungono gradi e livelli di eccellenza che vanno assolutamente valorizzate sia per il fatto in sé, sia perché sempre più spesso famiglie di immigrati nutrono progetti ed aspettative alte di istruzione e quindi chiedono e giustamente pretendono che l'istruzione ed il diritto a fruirnediventi strumento di integrazione sociale.

Servizi agli iscritti della FLC CGIL
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL

Servizi e comunicazioni

Agenda
  • 8-19 LUGLIO | Personale ATA, presentazione domande mobilità annuale scuola
  • 11-24 LUGLIO | Personale docente, educativo e insegnanti di religione cattolica, presentazione domande mobilità annuale scuola
Seguici su facebook

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

APPROFONDISCI