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Segue l’intervento di Tiziana Manzi, assessore alle politiche educative e sicurezza del Comune di Collegno, che relaziona sul tema “La politica della città di Collegno per i diritti della convivenza civile”. Nell’apertura sottolinea l’impegno di Collegno sui temi del dialogo interculturale dando notizia del riconoscimento ottenuto a livello nazionale nell’ambito del “festival delle culture” e il premio “Città del dialogo”. Ma questa soddisfazione non diminuisce la preoccupazione - alla luce degli ultimi provvedimenti governativi – del rischio di “impoverire, in tutti i sensi, la scuola pubblica” indebolendo il sistema pubblico dell’istruzione. L’attacco al maestro unico, la rivisitazione storica del ‘68 visto come l’origine di tutto “il male” della suola d’oggi. Un forzato tentativo di dare un senso “ideologico” a quello che nella realtà è un pesantissimo taglio di spesa. Invece la scuola del ‘68 ha permesso di dare più tempo scuola ai ragazzi e più opportunità formativa a tutti. In questo contesto nessuna meraviglia se poi un Ministro della Repubblica riabilita la Repubblica di Salò, mentre nelle scuole non si ha più tempo per studiare il 900, la Resistenza, la Costituzione e i giovani non conoscono un pezzo della nostra storia.

L’Assessore continua puntando l’attenzione sul rischio che si sta correndo e cioè di avere una scuola come servizio individuale e non più come istituzione. Infatti se va avanti il principio di sussidiarietà (scuole trasformate in fondazioni) e la chiamata diretta dei docenti trasformati in dipendenti privati, se a questo aggiungiamo l’abolizione del valore legale del titolo di studio il quadro è completo. L’Italia torna indietro, questo il risultato. L’istruzione sarà di chi potrà pagarsela. I bambini alla scuola elementare statale avranno meno ore e dunque meno opportunità di imparare ed approfondire in una situazione sociale dove il sapere è la vera ricchezza. Questo l’ha ben capito l’Amministrazione di Collegno perché ha stipulato con le istituzioni scolastiche e con altre associazioni il patto per la scuola e per lo sviluppo del territorio per risolvere insieme le difficoltà, puntando su una risorsa importante quale è la partecipazione. Importante, inoltre, l’impegno assunto per i corsi di alfabetizzazione particolarmente frequentati da “mamme straniere”. A Collegno si cerca di favorire l’integrazione anche attraverso strumenti quali “la consulta degli stranieri” che ha il compito di interloquire e interagire con l’Amministrazione. In questa città c’è una tradizione sociale ed accogliente per tutti, i cittadini lo sanno e tutto questo non spaventa, anzi stimola a fare sempre di più e meglio affinché tutti i cittadini si sentano integrati, parte di una comunità con gli stessi diritti e gli stessi doveri. Qui si crede nel diritto all’integrazione sociale di tutti gli individui e si pensa che questo diritto, purché reso esigibile, rappresenti un ottimo strumento per superare il razzismo e assicurare una vera integrazione.

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