FLC CGIL

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Per soppraggiunti e improrogabili impegni, la dott.ssa Maria Grazia Nardiello, di cui era prevista la partecipazione al Forum in rappresentanza del Ministero della Pubblica Istruzione, non è presente.

Interviene, su Poli tecnico-professionali e ITS, Camilla Bernabei, centro nazionale FLC Cgil.

La ristrutturazione degli istituti tecnici e professionali viene affiancata dall’istituzione degli istituti tecnici superiori e dai poli tecnico-professionali.

I poli tecnico-professionali intendono definire un sistema integrato di istruzione, formazione mondo del lavoro e sistema istituzionale territoriale all’interno di una filiera professionalizzante finalizzata ad individuare i fabbisogni formativi del territorio, agevolare il conseguimento di un titolo di studio o di qualifica professionale, diffondere la cultura scientifica tecnica ed economica.

Con l’istruzione tecnica superiore si vuole istituire un nuovo canale superiore alternativo all’università con un forte sbocco nel campo tecnologico.

La nuova ipotesi di ITS, appena discusso in Conferenza Unificata, contiene alcuni punti alquanto critici: scarsa omogeneizzazione dell’offerta formativa ITS sui territori, l’istituto giuridico che presiede il governo, la fondazione di partecipazione, poco in sintonia con il carattere pubblico del sistema d’istruzione essendo essa un istituto di diritto privato, il confine tra IFTS e ITS è ancora troppo debole. La costituzione di ITS per rispondere a fabbisogni formativi del territorio in riferimento al progetto “Industria 2015” non supera il rischio di non mettere in sinergia le risorse per l’innovazione e le risorse finalizzate all’alta formazione tecnica.

Permane la discontinuità tra indirizzi di politica economica, industriale e formativa.

In conclusione, afferma la Bernabei, si può affermare che sia i nuovi poli che gli ITS possono costituire il punto nevralgico della ristrutturazione dell’istruzione tecnica e professionale, quasi il fine principale.

Con questi strumenti, i nuovi istituti potranno intercettare le richieste di nuove figure professionali ma principalmente costituire un sistema formativo che permetta l’uscita a vari livelli, il rientro in formazione del mondo del lavoro in un’ottica di life long e life wide learning.

Scarica la relazione integrale.

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