FLC CGIL

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Simona De Gasperis della FLC Cgil di Roma e del Lazio introduce i lavori del nostro Convegno riprendendo i temi delle due giornate e, ringraziando tutti i convenuti, dà la parola ad Omer Bonezzi, Presidente Nazionale Proteo Fare Sapere. Di seguito il suo intervento.

"Oggi è il punto di arrivo di più di cento iniziative svolte su tutto il territorio nazionale con le quali abbiamo portato a sistema una serie di iniziative di formazione per il personale ATA.
Come presidente di Proteo Fare Sapere mi onoro di presiedere un’associazione che è in grado di promuovere identità professionale coniugando i diversi punti di vista di tutte le figure della scuola.
Nella scuola esiste il livello sindacale, ma anche il livello professionale, che incide sul “fare”.
Noi mettiamo insieme il “fare” con il senso del nostro fare.
Il senso e l’identità professionale di tutte le figure si gioca sul fatto che oggi viviamo nella società della conoscenza, la laicità, la libertà di ricerca, temi che si inseriscono anche nell’agenda della politica.
Il nostro lavoro ha senso nel momento in cui noi garantiamo un diritto fondamentale, di natura universale, che è quello della conoscenza.

In questo secolo noi abbiamo creato un nuovo tipo di scuola, diversissimo da quello del passato.

La scuola oggi è una rete, una rete non autosufficiente, ma che deve essere capace di interagire con l’esterno.

Il nostro lavoro oggi non è di “applicare”, è di gestire, di costruire un sistema, costruire relazioni.

Questo concetto di autonomia scolastica è ben diverso dall’autonomia aziendalistica.

Il modello aziendalistico – quello di tipo inglese – dove il preside può fare di tutto, questo modello che ci viene tanto trionfalisticamente presentato, è un modello cheè fallito.

Ce lo dice il semplice fatto che laddove questo modello è applicato non si trovano più insegnanti.

Gli uffici amministrativi delle scuole oggi sono chiamati a fare cose nuove, e sono in grado di farle.

Per esempio pensiamo agli accordi di rete.

Ma su tutte queste cose la formazione non c’è stata, c’è stata poco o niente, e gli uffici sono riusciti da soli a formarsi e a rendersi adeguati.

Pensiamo poi invece ai tecnici. Dobbiamo da parte dei diversi ordini di scuola definire, ridefinire una cultura, una “didattica dei laboratori”, ed è un’impresa professionalmente molto rilevante.

Parliamo dei collaboratori scolastici. In questi ultimi tempi da parte dei media è stato portato alla luce il fenomeno del bullismo, su cui noi – come Proteo – già da tempo lavoriamo. Eppure se in Italia la situazione è ancora meno drammatica che in altri paesi, è anche per la presenza di questa figura, il collaboratore scolastico. Questa figura riesce a stabilire un rapporto di cura, di relazione, con i bambini e con i ragazzi. E’ punto di riferimento di sicurezza e di serenità. Pensiamo anche alla loro presenza a fianco dei ragazzi diversamente abili: un lavoro di cura ben fatto.

Riflettendo sul lavoro di questo personale, sono evidenti le linee di formazione che si devono seguire. Per esempio con Proteo Lombardia si sta ragionando di una formazione per i collaboratori scolastici in riferimento agli alunni stranieri. Questi incontri in giro per l’Italia li abbiamo condotti insieme al sindacato. L’idea è di congiungere il “come siamo, cosa facciamo”, con il “come lo facciamo”.

Di questo parliamo in questo seminario, vogliamo ragionare sul cosa facciamo e come, e ricongiungerlo con le nostre scelte valoriali. Vogliamo che diventi un appuntamento annuale in cui approfondire questi temi.