FLC CGIL

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Dopo aver salutato i convegnisti e aver ringraziato gli ospiti che svolgeranno le relazioni sulle tematiche del Convegno, Armando Catalano, Responsabile nazionale dei Dirigenti Scolastici della FLC Cgil, ha sottolineato che, come nei Convegni degli anni passati, sia pur diversamente declinato, il tema rimane l’autonomia della scuola e il suo sviluppo.

Tutti fanno pubblici riconoscimenti all’autonomia ma poi agiscono contro l’autonomia. L’esempio dei Direttori generali, degli Enti locali, della autorità più varie, che pretendono di dettare regole di comportamento o di ingerirsi negli affari delle singole scuole, è lì a dimostrarlo.

Ora le Scuole Autonome hanno di fronte a sé una importante sfida lanciata con il Master Plan dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome: entro il 1 settembre 2009, forti della sentenza della Corte Costituzionale N. 13 del 2004, le Regioni intendono gestire e programmare la provvista di personale e gestire anche le relazioni sindacali. Il rischio non è solo la diversa esigibilità del diritto all’istruzione nelle diversi parti d’Italia, ma è anche lo spostamento di poteri ad un altro livello, quello regionale, che non è detto dia spazi maggiori all’autonomia delle scuole.

Le Scuole Autonome allora non solo devono riscoprire il valore delle reti che pure sono nate nel corso di questi anni e che vanno incoraggiate, ma debbono anche misurarsi con la possibilità di costituire in territori omogenei delle vere e proprie associazioni di scuola che, su contenuti specifici, diventino interlocutori con le istituzioni e i cittadini. Non eludendo il nodo della rappresentanza dentro queste forme associative. A partire dalla considerazione che le scuole non sono più emanazioni statali ma soggetti che traggono la loro esistenza dauna comunità specifica locale di cui sono espressione.

Le comunicazioni della prof.ssa Annamaria Poggi e del prof. Gianfranco D’Alessio ci daranno strumenti utili di comprensione su tali tematiche, sulle competenze dei soggetti come sui livelli essenziali delle prestazioni, a partire dall’approvazione del nuovo titolo V della Costituzione.

Le esperienze maturate sulle varie forme associative, portate qui dagli altri ospiti, potranno darci motivo di riflessione ma anche opportune indicazioni operative.

Nell’ambito di queste tematiche vanno rivisitati, finalmente, gli Organi Collegiali, di scuola e di territorio, e su questo le esperienze dei Dirigenti Scolastici e la relazione dell’Onorevole Alba Sasso potranno consentirci di approfondire la questione. I principi a cui attenersi sono comunque quelli disegnati dalla Legge Bassanini: la separazione delle competenze degli organi di indirizzo, organi operativo-professionali e organi di gestione. Così come rimane ineludibile il potenziamento della partecipazione come fattore di democrazia e di efficienza.

L’intervento si conclude richiamando la situazione politico-sindacale e l’impegno della CGIL e della FLC Cgil sui Contratti e in particolare sul Contratto della Dirigenza Scolastica, nell’ambito della rivendicazione più generale, anche di carattere politico culturale, riguardante il cosiddetto “memorandum” sulla conoscenza. La piattaforma dell’Area V della Dirigenza Scolastica è in discussione presso la categoria e per la fine di maggio sarà formalizzata alle controparti. Essa continua ad avere al centro l’equiparazione retributiva alle altre Dirigenze di Stato, accolta come raccomandazione, su nostra iniziativa, dal Governo nell’ambito di un ordine del giorno presentato il 19 novembre all’atto della discussione della Finanziaria 2007.

L’azione governativa sta mostrando forti ritardi se non vere e proprie falle sul piano anche della gestione concreta e della relazione con le istituzioni scolastiche: valga a questo proposito la sordità dell’Amministrazione e del Ministero sulla gravissima situazione delle risorse mancanti sulle supplenze. Cosa che solo di recente ha fatto registrare con gravissimo ritardo una resipiscenza del Ministero. Su questo i Dirigenti Scolastici e la FLC Cgil hanno martellato con le denunce e le proteste e non si fermeranno fino a quando non sarà fatta chiarezza su di un problema, che, se non capito e affrontato, mette in questione lo stesso diritto allo studio.

In questa fase l’impegno della CGIL sui grandi temi del welfare, dello sviluppo e della Pubblica Amministrazione, si intreccia con l’impegno della FLC Cgil sulla priorità, da far vivere al Paese come tale, dei temi della conoscenza che necessitano di investimenti e di lungimiranza.

Grandi maestri del pensiero, da Dewey a Gramsci a Don Milani, per giungere a pensatori contemporanei come E. Severino, hanno segnalato la centralità del sapere nell’evoluzione e nella civiltà umana. La CGIL e la FLC Cgil, richiamandosi a quei pensieri forti, intende coi suoi Dirigenti Scolastici proseguire lungo quella via inverando libertà e laicità, valori oggi fortemente scossi ma comunque alla base di ogni progresso umano.