FLC CGIL

16:00

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Enrico Panini, Segretario generale della FLC, chiude i nostri lavori.

“Ringrazio tutti gli ospiti, tutti i compagni che hanno preparato questo convegno e tutti i partecipanti. Un particolare ringraziamento ad Adriana Timoteo.

Vorrei toccare alcuni punti che sono oggi al centro del nostro dibattito più generale

  1. Memorandum sulla Conoscenza: l’abbiamo richiesto con forza per scrivere insieme dei principi e dei processi condivisi e perché conoscenza è sinonimo dell’elemento dello sviluppo del mondo oggi. Abbiamo fretta che il tavolo parta e, forse, ciò succederà a giorni. Vogliamo ricostruire un quadro di sistema condiviso che superi le incertezze su che cosa succederà domani. Anche perché siamo in presenza di una campagna di stampa devastante. Il tema della qualità è per noi prioritario e non lo regaliamo a nessuno.

  2. abbiamo chiesto l’apertura del tavolo dei contratti al più presto. Tra non molto partirà quello della scuola e c’è l’impegno a chiedere ai comitati di settore dell’università e della ricerca di produrre al più presto gli Atti di indirizzo. Non accettiamo assolutamente l’idea di saltare il contratto. Alla CRUI chiediamo di agire anche nella direzione della contrattualizzazione della docenza universitaria. Noi vogliamo declinare il tema della qualità a partire dai lavoratori. Per questo vogliamo far pesare nel contratto la formazione, vogliamo introdurre il tema della valutazione di sistema e far pesare la professionalità. Poi c’è il problema salariale: non si può fare solo rinnovi per recuperare l’inflazione ma anche far crescere i salari oggi troppo bassi. Chi lavora nella conoscenza ha diritto ad essere pagato bene perché a loro è affidato il futuro del Paese.

  3. Il 6 aprile abbiamo fatto un’intesa col Governo sull’incremento medio di 101€ (5,01%). Pochi giorni dopo nella Direttiva Madre questo impegno non è rispettato e viene meno un vincolo pesante sulla contrattazione integrativa. Per questo non abbiamo annullato lo sciopero. Aspettiamo il Presidente del Consiglio per avere da lui la chiarezza: è stato un errore o è stato voluto?.

Dopo questo Convegno, forse prima iniziativa sul lavoro TA, che segue quelli analoghi su docenza universitaria e AFAM, vogliamo costruire insieme punti di vista condivisi Ateneo per Ateneo.

Vogliamo riprendere il gusto di confrontarci con la novità:

  1. Oggi non c’è alcuna corrispondenza tra i programmi elettorali e le scelte concrete. C’è un problema di risorse, ma anche di estraneità dello Stato dalla condizione materiale dei lavoratori delsettore della conoscenza.

  2. C’è una vera esplosione della questione etica: la parte buona e maggioritaria dell’Università deve assumere in prima persona il tema della qualità.

  3. C’è una devastante precarizzazione delle persone e quindi delle università e, di conseguenza, degli studenti.

Siamo pronti a discutere fino in fondo di tutti questi temi con CRUI e ARAN. Noi pensiamo che il personale TA sia determinante per tutto il funzionamento delle Università. Chi sta pagando di più la crisi sono oggi le donne e gli uomini sempre più precari. In sede di contratto vogliamo affrontare questi problemi. Vogliamo una Università di massa e di qualità: oggi non è così.

L’autonomia oggi è limitata dalle risorse e ciò provoca autoreferenzialità, proliferazione dei centri di costo e di potere.

Occorrono delle regole per non svuotare l’autodeterminazione del corpo elettorale.

Noi ci impegniamo a valorizzare la professionalità dei lavoratori.

Per i precari vogliamo che si definisca un percorso che porti ad eliminare questa piaga, che pesi ciò che le persone hanno fatto e vogliamo che dopo un definito periodo di avviamento tutti abbiano un contratto a tempo indeterminato.

Vogliamo che questo percorso valga anche per i parasubordinati.

Per elezioni RSU la CGIL chiederà che voti e sia eleggibile anche il personale a tempo determinato e vogliamo discutere le condizioni per cui anche i parasubordinati possano accedere al voto”.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

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