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15:00

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Dopo la relazione introduttiva della Terza sessione dei nostri lavori, il primo ad intervenire è Claudio Gentili, Confindustria, Responsabile area formazione.

Inizia il suo intervento ricordando la stretta collaborazione di Confindustria con la CRUI e con il Mur. Il modello di università tanto più libera quanto più chiusa è stato superato nell’ottocento con Humboldt. Il sistema disegnato in Germania allora, quello che oggi è dell’università europea, prevedeva tre elementi necessari: ricerca, didattica e trasferimento tecnologico cioè relazione con il territorio. In Italia l’autonomia universitaria si è realizzata come autonomia irresponsabile mentre nella scuola non si è proprio realizzata. Un’autonomia irresponsabile perchè senza contrappesi che ha prodotto una università sottofinanziata e mal gestita. Ma non è una ragione sufficiente per tornare indietro come, a detta del rappresentante di confindustria, si sta facendo in questo periodo ad esempio con il tentativo di ricentralizzare i concorsi.

E’ necessario tornare invece a meccanismi di premialità autentici come quello che prevede il decrescere progressivo dell’Ffo e l’aumento del fondo di riequilibrio.
Per Confindustria l’ultimo vero programma sulla conoscenza è quello che risale agli accordi governo parti sociali del ’98.

Per la Confindustria sono indispensabili 5 interventi. Il primo sulla governance, superando l’elezione dei rettori in quanto soggetti ad un conflitto di interesse eccessivo con l’attuale meccanismo o quanto meno introdurre un solo mandato a termine. Favorire la mobilità studentesca e permettere che i test di ingesso si svolgano in date diverse. Aiutare le imprese ad investire nelle università in particolare quelle più piccole. Attirare studenti stranieri perché è un modo anche per promuovere il nostro paese. Un esempio per tutti: in Italia lo scorso anno studiavano 120 cinesi mentre in Germania 40.000