FLC CGIL

11:10

Decrease text size Increase  text size

Interviene Domenico Chiesa , della Segreteria tecnica del viceministro Bastico.

Presenta un modello di progetto unitario nella scuola secondaria superiore. Partendo dalle indicazioni presenti nella legge finanziaria e dal decreto presentato dal consiglio dei Ministri da pochi giorni, afferma che si puòipotizzare un progetto unitario di biennio superiore, ma è anche necessario aprire un confronto il più ampio possibile.

In premessa bisogna chiarire quale significato si dà al termine istruzione. Fino ad oggi si è intesa l’istruzione di esclusiva competenza della scuola. L’istruzione formale fino a che età deve essere erogata a tutti? Fino a quale livello si fa garante lo Stato nell’assegnarla? L’obbligo scolastico e il suo innalzamento è una grande responsabilità per lo Stato.

L’obiettivo da raggiungere deve essere quello di considerare l’obbligo scolastico a 16 anni così come oggi si considera l’assolvimento dell’obbligo per un ragazzo di 10 anni in difficoltà. L’obbligo all’istruzione formale è l’obbiettivo di una battaglia culturale da portare avanti, oggi esistono resistenze anche all’interno del corpo docente stesso.

C’è la necessità di un’ampia discussione, l’istruzione formale fino a 16 anni non è un optional, è una opportunità da dare ai giovani. Oggi c’è una forte discussione sulle forme d’istruzione di “non scuola”, bisogna chiarire non solo la terminologia ma i contenuti.

La scuola va riformata, non può essere intesa solo liceale, ma rispondere alle nuove esigenze, la scuola è istruzione senza nessuna ambiguità. Non si può continuare a considerare la scuola liceale generalista e quella tecnica vocazionale. Il modello del nuovo biennio deve scaturire dalle elaborazioni presenti e dalla più ampia discussione tra i soggetti che sono artefici del processo. L’idea del nuovo biennio va inserito in una prospettiva generale di nuova scuola superiore, il ragazzo a 14 anni effettua una prima scelta all’interno di ambiti d’indirizzo, con una forte valenza culturale. Scelta fatta su un settore di saperi su cui confrontarsi nel percorso, alla fine del biennio sceglie il percorso successivo che potrà essere quello scolastico o quello rivolto ad una qualifica professionale.

Un punto importante diventa il curricolo del biennio, deve essere considerato come il completamento di acquisizioni di competenze, un ambito culturale su cui comincia a confrontarsi il ragazzo. Maggiore è l’ambito maggiori sono le opportunità di scelta di orientamento per i percorsi successivi.

Il problema della dispersione deve essere affrontato dalla scuola con maggiore responsabilità e non con la costruzione di percorsi esterni, bisogna intervenire sulla qualità della scuola. Oggi la scuola ha una grande opportunità che non deve perdere, bisogna ripensare il percorso scolastico tutto, da 3 a 19 anni. In questo contesto una revisione di quello da 6 a 16 anni , tra 14 e16 anni in particolare l’allievo necessita di una rimotivazione; bisogna garantire al ragazzo il rispetto per quello che è:un giovane in cerca delle sue competenze.

Quale rapporto tra scuola, formazione professionale e lavoro? Scuola e formazione sono due sistemi a confine, il percorso del biennio non si può mescolare con la formazione professionale ma integrarsi per quello che potrà essere il percorso da intraprendere a 16 anni per la qualifica professionale.

Il processo della scuola verso la qualità è un’assunzione di responsabilità della scuola ma deve essere munita di strumenti di cui oggi è sprovvista.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Non solo ai banchetti nella tua città,
ora puoi firmare anche online.

FIRMA SUBITO