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Anna Maria Santoro del Centro Nazionale della FLC Cgil affronta il tema dell’unità dei servizi.
All’unità dei servizi sia il DPR 275/99 che il contratto nazionale di lavoro avevano assegnato un ruolo determinante per consentire lo sviluppo di due ambiti fondamentali dell’autonomia quello organizzativo e quello finanziario.
Ma così non è stato perché nei 5 anni in cui ha governato la destra abbiamo assistito alla deformazione sotto ogni profilo del modello di autonomia scolastica che il centro sinistra aveva messo a punto.
Le ragioni che hanno drammaticamente impedito l’attuazione di una vera unità dei servizi sono state 4: la precarietà dei lavori ata, un decentramento fuori controllo, la povertà delle risorse finanziarie e la mancata qualificazione delle risorse professionali.
Ma oggi abbiamo le condizioni per riprendere il filo laddove era stato spezzato.
Il superamento della precarietà è indispensabile per creare le condizioni per un funzionamento qualificato dell’unità dei servizi il cui lavoro è strettamente legato alla didattica. Partendo da questa considerazione le scuole devono essere liberate da quei lavori “seriali” non hanno attinenza con il servizio scolastico e la progettualità.
Va subito chiesta la modifica dell’attuale regolamento di contabilità a partire dalle scadenze del programma annuale troppo ravvicinate all’avvio dell’anno scolastico.
In questi anni abbiamo assistito ad un passaggio improprio dei revisori dei conti che si sono trasformati in ispettori e questo non è tollerabile. Il prossimo regolamento quindi dovrà farsi carico di “ridimensionare” il loro ruolo che non può andare oltre il controllo interno di gestione.
Sulla valorizzazione professionale previste dell’art. 7 dell’accordo sul II° biennio economico dal prossimo settembre aprirà scenari nuovi e postivi per rilanciare il ruolo dell’unità dei servizi in una “autonomia ritrovata” e per consolidare al suo interno tutti i lavori ata.
Importante il ruolo della contrattazione integrativa di istituto che in questi anni ha contribuito al buon funzionamento della scuola rendendo più democratico e trasparente l’uso delle risorse. Scarica la relazione integrale
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