FLC CGIL

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Gianni Garofalo, segretario nazionale FLC-CGIL: C'è nella relazione un aspetto importatnte: la consapevolezza che la formazione e la ricerca non servizi a fruizione individuale, per ccui lo Stato deve qualcosa perchè l'individuo deve poter formarsi. Adesso bisogna collegare il movimento in difesa dell'università pubblica al movimento esistente sul modello di sviluppo. L'attacco al modello sindacale, ai lavoratori, con la legge 30, con i tagli delle risorse si contrappone al modello della società della conoscenza che richiede investimenti, ne è un esempio l'India che lo ha compreso ed investe molte risorse. Evitiamo di dire che sul 3+2 Berlinguer ha sbagliato: è una querelle inutile. Vediamone gli aspetti positivi: per la prima volta i docnti hanno discusso di didattica. Il 3+2 ha avuto due anime: una modernizzante che vuole rispondere alle richieste del mercato e ritiene la laurea specialistica quella "vera"; questa è la tesi sostenut dal percorso ad Y di Moratti. L'altra anima era quella che voleva superare la divisione tra insegnamenti formativi e insegnamenti professionalizzanti; questa richiedeva di discutere sugli insegnamenti e su come intrecciarli. Il difetto fondamentale è stata la mancanza di risorse perchè il sistema richiedeva ingenti risorse finanziarie ed umane. Un altro difetto risiedeva in come il processo è stato gestito dall'accademia che non ha saputo apportare in corso d'opera le modifiche necessarie. Si tova d'accordo con l'analisi di Palombini sul fatto che ora è richiesta una professionalità diversa dal passato.